Andrea Conti, GM della Pallacanestro Cantù, ha parlato con Elisabetta Ferri de Il Corriere dello Sport dopo il focolaio covid scoppiato nella squadra che prima della gara con Trieste ha annunciato 12 positivi. Conti ha parlato della situazione della squadra.
“La classifica piange. Il Ko in casa con Treviso, per come è maturato, ha lasciato un po’ di scorie nella squadra. Soffriamo anche la mancanza del pubblico, il fattore campo per noi è sempre stato importante; ma per fortuna il gruppo è molto unito. I senatori, a partire da Luis Scola, sono un esempio per tutti” ha continuato Conti. “Ora dobbiamo aiutare i giocatori a guardare avanti, credere in loro stessi e dare qualcosa in più. Se ci si fa prendere dall’ansia cominciando a cambiare troppi pezzi si rischia di rompere tutto”.
Conti ha anche parlato del motivo dell’arrivo di Beane, guardia, al posto di un lungo, ruolo dove Varese è più scoperta.
“Perché il mercato nel ruolo offriva poca roba e abbiamo pensato che era meglio prenderne uno pronto” ha aggiunto Conti. “Bulleri? Ha la stoffa per diventare un buonissimo allenatore” ha continuato Conti che ha parlato di Morse. “Prima di lasciare andare via Morse, il cui contratto scade il 15 gennaio, ci penserei due volte, non ha mai dato dd problemi fuori dal campo e in giro non c’è granché”.
Blocco delle retrocessioni? Se lo diciamo noi che siamo ultimi magari sembra meno credibile, ma è tempo che la pallacanestro italiana ritrovi unità per rendere il prodotto più attraente. Invece qui, nonostante la pandemia che ci ha travolto, ognuno ancora guarda il proprio orticello”.
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