Christian Burns: Credo che Brescia possa qualificarsi alle Final Eight di Coppa Italia

Christian Burns: Credo che Brescia possa qualificarsi alle Final Eight di Coppa Italia

Questa mattina, durante la trasmissione “Primo Quarto” di Massimo Guerrieri, che va in onda tutti i giorni su Radio Basket 108, Christian Burns ha parlato un po’ di se, della stagione di Brescia e dei prossimi impegni della sua squadra

Questa mattina, durante la trasmissione “Primo Quarto” di Massimo Guerrieri, che va in onda tutti i giorni su Radio Basket 108, Christian Burns ha parlato un po’ di se, della stagione di Brescia e dei prossimi impegni della sua squadra.

-Hai giocato con la Germani nel 2016/17, poi sei tornato nel 2020, dopo aver giocato con le canotte di Cantù e Milano. Come sei stato e come stai a Brescia?
-Brescia è una città molto bella. Mi trovo bene, ci vivo con la mia famiglia e amo il fatto che sia una città di basket. Sono molto contento di giocare a pallacanestro per questa società.

-Come è stata la partita contro Venezia? Avete vinto una partita molto importante, contro una squadra tutt’altro che semplice da battere.
-È stata una grande vittoria; venivamo da tre sconfitte consecutive e la sosta nazionali ci ha dato modo di preparare la partita meglio e lavorare sui nostri errori. Dovevamo concentrarci sui noi stessi e sicuramente la finestra nazionali ha aiutato.

-Parliamo un po’ della tua esperienza con la nazionale italiana: come è stato giocare gli Europei nel 2017 con la canotta azzurra, arrivando fino ai quarti di finale?
-È stata una grandissima esperienza: abbiamo vissuto insieme, ci siamo divertiti, abbiamo giocato bene e tutto ciò che abbiamo fatto insieme ci ha fatti crescere.

-Il prossimo weekend giocherai una partita molto particolare, di fatto un derby lombardo, contro una tua ex squadra, l’Olimpia Milano. Come pensi sarà la partita e come la state preparando?
-Sarà una partita molto dura, contro una delle migliori squadre in Europa, che in campionato non ha ancora perso. Affronteremo il match come abbiamo affrontato quello contro Venezia, con tanta voglia, a viso aperto e sono sicuro che ci faremo trovare pronti. Credo che anche le partite contro Cremona e Treviso saranno molto complicate: ci aspettano tre settimane difficili, ma dobbiamo pensare ad una partita alla volta.

-Che cosa ti piace fare nel tempo libero, quando non giochi a pallacanestro?
-Tendenzialmente amo stare con la mia famiglia e passare del tempo con mio figlio, che gioca a basket. Quando non sono con loro, mi piace molto giocare a golf: adoro questo sport, lo pratico da tanto tempo e sto cercando di migliorarmi. Non so perché sia molto comune tra i giocatori di pallacanestro avere l’hobby del golf e non ho idea del motivo per cui ci giochino tanti altri cestisti, so solo che io lo faccio da sempre.

-Quali sono i tuoi obbiettivi personali e quelli di Brescia per questa stagione?
-Credo che il nostro obbiettivo debba essere quello di vincere più partite possibili da qui fino alla fine della prima parte di stagione. Possiamo permetterci di puntare ad essere tra le prime otto e quindi di qualificarci alle final eight di Coppa Italia. Personalmente, credo che il mio obbiettivo principale individuale debba essere quello di aiutare la squadra al meglio delle mie possibilità e migliorare sempre il mio gioco.

-Che emozione è stata tornare in una delle prime città italiane che ti ha accolto e che ti ha introdotto alla nostra pallacanestro?
-È stato meraviglioso, ho sempre amato il pubblico di Brescia. L’unico rimpianto che ho è quello di non essermi goduto i tifosi della Germani per buona parte della mia esperienza, a causa del Covid, ma sono contento che la situazione stia tornando alla normalità.

-Possiedi il passaporto italiano e giochi per la nostra nazionale, ma sei americano. Che cosa ci puoi raccontare del periodo dell’high school e del college negli USA?
-Sono stati anni della mia vita molto felici. Ai tempi del liceo giocavo a calcio e mi sono avvicinato alla pallacanestro solo a 16/17 anni. Non capita molto spesso che un giocatore abbia iniziato a praticare lo sport con cui è diventato professionista così tardi. Alla fine dell’high school sapevo che avrei preso la borsa di studio grazie alla pallacanestro, quindi mi sono buttato in quel mondo e ho dato il massimo.

-Quali sono stati i giocatori più forti che hai incontrato durante il corso della tua carriera?
-La lista è lunghissima, ma Teodosic e Rodriguez mi hanno davvero impressionato.

-Qual è stato il momento più difficile della tua carriera?
-Senza dubbio quando, mentre giocavo con la canotta dell’Olimpia Milano, tra il 2019 ed il 2020, sono stato coinvolto in una vicenda di doping: è stato un momento terribile, in cui sono stato davvero male psicologicamente.