A pochi giorni dall’addio di Simona Ballardini, anche Chicca Macchi ha annunciato il suo ritiro scrivendo un saluto a tutti coloro che l’hanno applaudita nel corso di una carriera fantastica.
Tra Como e Schio 9 scudetti, 8 Coppe Italia, 11 Supercoppe, 1 EuroCup.
In Nazionale 113 presenze e 1387 punti.
Due stagioni WNBA con le Los Angeles Sparks, nel 2010 convocata per l’All Star Game FIBA.
Il saluto del presidente Petrucci
Chicca, è stato un grande onore accompagnare la tua carriera e i tuoi tanti successi, stagione dopo stagione.
Col tuo talento sei stata di ispirazione per tante e tante ragazze che seguendo le tue orme si sono avvicinate alla pallacanestro.
Il tuo amore per il basket e per la maglia Azzurra non sono mai stati banali: non posso dimenticare quando nel corso dell’Europeo del 2017, ad appena due giorni dall’intervento chirurgico a seguito della frattura della mandibola, decidesti di tornare a Praga per stare vicino alla Nazionale.
Grazie, Chicca.
La lettera di Chicca.
Tutti sognano il finale perfetto.
L’ultima apparizione sul parquet, magari con una vittoria importante e avvolti dall’entusiasmo di tante persone. Se non ci fosse stata una pandemia chissà..
Si dice che la bellezza di un viaggio non è il punto di arrivo ma il viaggio stesso. Bene, per me è stato così. E ne sarò grata per sempre.
Perché il mio viaggio è stato magnifico. Nel bene e nel male, sempre vissuto a perdifiato.
E quindi ci siamo.
Ci tenevo a ringraziare tutti, dopo 30 anni esatti di basket, da chi mi ha introdotto al basket, perché nascere a Varese e non giocarci è un sacrilegio, a chi ha gioito con me fino all’ultimo giorno della mia carriera.
Oggi esco dal campo in punta di piedi, esattamente come ci sono entrata… ma nel mezzo c’è stato un uragano. Vittorie, sconfitte, delusione ed esaltazioni. Città, paesi, continenti, Aerei, treni, bus, hotel.
È stato un onore condividere questi magici anni con ogni persona che con me ha percorso anche un piccolo tratto di questa strada.
Il basket mi ha dato tanto, mi ha fatto diventare una donna. Mi ha fatto incontrare una persona meravigliosa conl la quale condivido la vita.
E grazie alla mia famiglia, che c’è sempre stata. Sempre. Incondizionatamente.
E a te papà Giorgio, il ringraziamento più grande.
Sei stato le mie gambe e la mia testa quando credevo di non farcela.
Il mio faro quando mi perdevo, il mio bastone quando mi montavo la testa.
Il tuo fischio sugli spalti era la mia sveglia. Spero di averti reso orgoglioso.
Buon Basket a tutti.
Ad maiora.
Laura Macchi
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