Abbiamo raggiunto in videoconferenza il giocatore dell’Umana Reyer Venezia Jeremy Chappell in vista di gara 3 della semifinale scudetto contro l’Olimpia Milano.
“Con Milano dobbiamo migliorare la difesa sulla palla, ma anche gli aiuti, il gioco difensivo sul lato debole e l’uno contro uno. Per quanto riguarda l’attacco talvolta siamo usciti dai nostri giochi e abbiamo forzato altri tipi di soluzione che non sono quelli più congeniali a noi. Dobbiamo avere più disciplina verso il piano partita per fare meglio delle prime due partite che abbiamo giocato a Milano”.
Come state vivendo questi giorni di pausa prima di gara 3 dopo aver giocato tante partite ravvicinate?
“Abbiamo avuto due giorni di riposo che mentalmente sono stati importanti per tutti. Abbiamo giocato sette partite in due settimane e, come detto, avevamo bisogno dal punto di vista mentale di staccare e liberare la mente stando per un breve tempo lontano dal campo da gioco”.
Cos’è cambiato a livello di prestazione tra gara 1 e gara 2?
“In gara 1 eravamo sul pezzo, siamo stati solidi per tutti i 40 minuti del match e avevamo quella carica nervosa giusta, nonostante avessimo giocato 48 ore prima una gara 5 con Sassari; mentre nella seconda partita abbiamo eseguito male i tagliafuori, i giochi, giocando una pessima difesa sui pick and roll avversari.”
C’è la consapevolezza di aver giocato gara 1 con Milano alla pari, in una sfida che si è decisa solo nei secondi finali e sui dettagli e quindi poter replicare una grande prestazione anche in gara 3?
“Assolutamente c’è questa consapevolezza. Quest’anno abbiamo affrontato Milano tante volte e sono sempre state partite diverse tra di loro. Siamo però riusciti a batterli una volta e in gara 1 li abbiamo portati a giocare una partita punto a punto. Per noi logicamente è uno sforzo maggiore rispetto al nostro avversario perché dobbiamo affidarci totalmente al nostro sistema, nel senso che non possiamo fare una gara di talento contro di loro perché non saremmo competitivi. Dobbiamo stare dentro il piano partita per gli interi 40 minuti ed è quello chi ci serve per cercare di portare la serie di nuovo a Milano e poi eventualmente giocarcela fino alla fine”.
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