Al fianco di un mercato scoppiettante, in casa Virtus Bologna non si può non parlare anche della trattativa di cessione delle quote ad un gruppo israeliano.
Così l’edizione bolognese di Repubblica: «in tempi larghi l’evocato fondo israelo-americano s’accordi per salire a bordo, col 55% di Zanetti e il beneplacito di tutti».
Tira dritto invece il Corriere dello Sport: «In un’estate in cui c’è da definire l’assetto societario dopo che Carlo Gherardi, sottoscrivendo l’intero aumento di capitale da 1,2 milioni di euro nell’assemblea dei soci di fine giugno, è salito al 45% delle quote facendo scendere Massimo Zanetti, sempre in maggioranza, al 55% e con l’ipotesi sempre accesa dell’ingresso di un terzo socio visto l’interesse proveniente da Israele».
Titola così il Corriere di Bologna: «Virtus, trattativa avviata per cedere la società a una cordata israeliana». E leggiamo: «Fonti vicino al gruppo di investitori spiegano che l’affare non è assolutamente concluso ma quella di ieri è stata una giornata importante sul fronte della trattativa per la vendita della Virtus. Secondo alcuni media israeliani ci sarebbe stata nella sostanza la fumata bianca tra la Virtus ed Ori Allon: l’ex proprietario dell’Hapoel Gerusalemme acquisirà il 55% delle azioni del club diventando così il nuovo proprietario bianconero. La cordata israeliana sarebbe interessata alla Virtus in tandem con investitori americani».
Ben diverso il Carlino: «Come è noto si sta valutando l’ingresso di un terzo socio che rilevi almeno una parte delle quote appartenenti all’attuale presidente Massimo Zanetti. Con tutte le cautele del caso, dato che lo strumento di acquisizione della quote sarebbe un fondo statunitense proprio per garantire una certa riservatezza. Smentite dalla proprietà Virtus le voci circolate ieri sera su una cordata di investitori ex proprietari dell’Hapoel Gerusalemme».
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