Alla vigilia dell’esordio in campionato della Vanoli Basket Cremona in programma sabato 30 settembre alle 20:30 contro l’Aquila Basket Trento, coach Demis Cavina ha presentato l’incontro alla presenza di Matteo Tedoldi, CEO di Sanatec Cremona.
Questa è stata anche l’occasione per confermare una partnership che dura ormai da 6 stagioni tra la Vanoli Basket Cremona e Sanatec, azienda che ha un’esperienza trentennale ed è qualificata contro ogni tipo di infestante. «Per noi è un piacere ospitarvi. È uno sport che amo ed è da tanti anni che seguo il basket a Cremona» ha detto Matteo Tedoldi.
Coach Demis Cavina ha poi introdotto il match contro Trento:
«Oltre alla squadra, vedo intorno a noi tanta energia e voglia di iniziare il campionato, un campionato che Cremona e la Vanoli conoscono molto bene. A detta di tutti si è alzata l’asticella e fin dall’inizio dobbiamo capire cosa ci serve per competere a questo livello. Lo scorso anno – in barba a qualsiasi tipo di superstizioni – ci siamo detti ambiziosi e noi per primi avevamo dichiarato il nostro obiettivo con grande onestà intellettuale. In questa stagione avremo certamente un obiettivo diverso e per girare i pronostici che stiamo leggendo servirà una stagione di grande qualità. Sappiamo quanto sia difficile la differenza tra A2 e A1 ma abbiamo certezze anche perché la società è abituata a questa categoria e noi dovremo fare di tutto per sovvertire i pronostici che leggo anche perché abbiamo tanta qualità. Abbiamo fatto una squadra con grandi margini di miglioramento, differente nell’impostazione rispetto alla maggior parte delle squadre in termini di atletismo puntando su altre qualità. La cosa più importante sono i margini di miglioramento e un’etica di lavoro altissima: con queste caratteristiche possiamo migliorare nel corso della stagione. Servirà accettare anche qualche errore, non sarà una stagione facile. Domani avremo davanti un’avversario di qualità e in forma. Dobbiamo pensare a noi stessi con la stessa mentalità dell’anno scorso trasferita in una categoria diversa con energia e consapevolezza»
Tanti giocatori all’esordio, come controllare l’emozione e mantenere tutti sul pezzo?
«Non c’è stato tanto tempo per lasciare spazio alle emozioni nel precampionato. Abbiamo dovuto affrontate ostacoli imprevisti che ci hanno imposto questa settimana condensata di grande lavoro per inserire Marcus e Wayne che era stato fuori per 10 giorni. Non c’è stato tempo di renderci conto dell’inizio della stagione. Sono certo come i ragazzi che abbiamo tanta voglia di iniziare. Il passato non va in campo, dobbiamo costruire il nostro futuro che inizia domani e al di la del fatto di avere tanti giocatori alla prima esperienza penso sia importante cosa faremo da domani in poi. L’etica di questa squadra ci permette di essere sereni»
La Vanoli ha già affrontato Trento in preseason, quella partita ti ha dato qualche indicazione?
«Trento è una squadra profonda, ha 12 giocatori, prestante fisicamemente soprattutto sugli esterni. Squadra costruita per affrontare una coppa europea e per eccellere in campionato. Penso che si tratti di una delle squadre che faranno i playoff, ha un modo di giocare solido perché corre, ha qualità sugli esterni e nel costruire un tiro nei primi 8 secondi dell’azione come tante squadre in campionato. Noi dobbiamo essere bravissimi nella gestione del ritmo partita perché sarà per noi l’aspetto fondamentale contro queste squadre a cui piace correre e aprire il campo con il primo passaggio. Nella partita di domani dobbiamo resistere e avere continuità per giocarci gli ultimi minuti per vincere»
Sul recente arrivo di Zegarowski, «nei primi giorni non è riuscito a smaltire il jet lag e ha fatto fatica ad allenarsi con continuità. E’ migliorato tanto negli ultimi giorni, si è calato immediatamente nella realtà cremonese. E’ un ragazzo d’oro dal punto di vista umano, è un playmaker ed è quello che ci mancava; come tutti i rookie il processo di ambientamento al campionato e alla squadra farà la differenza. Certamente ha tante responsabilità ma le ho anch’io e il mio staff nel cercare di metterlo nelle condizioni migliori per capire cosa serve e come si gioca in questo campionato senza mettergli troppa pressione»
Rispetto a Jordan Bone sono saltati i piani?
«Ringrazio la società innanzitutto chi ha permesso questa operazione perché il nostro gruppo di lavoro anche nella scelta del giocatore è stato indirizzato nella ricerca di un giocatore simile che non stravolgesse l’impostazione della squadra. Non sono uguali, il mercato in quel ruolo è complicato e penso che abbiamo fatto la scelta migliore seguendo un criterio che abbiamo seguito fin dall’anno scorso: guardare prima la persona, alle ambizioni del ragazzo e poi all’aspetto tecnico. Marcus è un giocatore con le caratteristiche che cercavamo per questo gruppo»
Hai “trucchi” pronti per Trento e per un coach come Galbiati?
«La qualità migliore di un allenatore è condividere le idee con li proprio staff. Quest’anno dobbiamo tirar fuori più di un coniglio dal cilindro, in maniera diversa dall’anno scorso perché l’asticella si è alzata per giocatori, società e staff che affronta uno dei top campionati d’Europa dopo la Liga spagnola. Dobbiamo essere in grado di dare ai giocatori soluzioni diverse per smentire i pronostici, servirà un grande lavoro e perfezione anche dal punti di vista tecnico tattico»
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