Pesaro domina. Cantù alza bandiera bianca

Pesaro domina. Cantù alza bandiera bianca

Dopo 15' combattuti, Pesaro mette la freccia con difesa e attacco impeccabili e dilaga sino a toccare il +30. Cantù in una delle peggiori prove stagionali.

PESARO – Era una gara da vincere assolutamente per la corsa salvezza e Pesaro ha assolto alla grande questo compito. Quello che non ci si aspettava era farlo con largo vantaggio: La Carpegna Prosciutto ha letteralmente comandato dall’inizio andando a dilagare nel terzo quarto per condurre in porto la gara con largo anticipo. Parte bene Pesaro con Gerald Robinson e la coppia di lunghi Cain-Filipovity. Cantù però risponde subito con Gaines e Pecchia. Cantù paga troppe palle perse: i marchigiani si portano così sul +5 (13-8 a 4’50”). Cain spalle a canestro fa il vuoto, ma gli esterni brianzoli pungono da fuori. Entra Delfino, che torna in campo dopo lo stop di due settimana per lombalgia e si fa subito sentire. 26-20 alla fine del primo quarto. Continua il tira e molla al rientro. Tira benissimo da tre punti Cantù, ma non basta contro il dominio a rimbalzo dei pesaresi. Sul -3 canturino, Repesa ferma tutto con un timeout. (33-30 a 5’53”). Allunga la Vuelle sul 40-31. Filloy con la tripla del massimo vantaggio (46-33), poi ritoccato da Drell (51-36) ed è il divario con cui si chiude il secondo parziale: 53-38. Cantù non oppone più resistenza: Filipovity e Gerald Robinson fanno bello e cattivo tempo coadiuvati da Cain e un ottimo Drell. +25 a metà tempo, con la gara che sembra già virtualmente chiusa. + 30 a 1’10” (77-47). 82-52 alla fine del terzo quarto. Nel quarto periodo Cantù rintuzza lo svantaggio sulle ali degli italiani Procida e Pecchia, ma Repesa non dà fiato ai titolari, che tornato oltre i 30 (96-65 a 5’). La partita non offre più grandi spunti se non l’entrata in campo dei pesaresi Serpilli, Basso, Calbini e Mujakovic. Repesa dà così un po’ di gloria e minuti anche ai suoi giovani, dato il largo vantaggio accumulato. 107-83 il finale.