Carlos Delfino: Io e Belinelli siamo due “vecchi” motivati dall’amore per il basket

Credit: Ciamillo & Castoria
Credit: Ciamillo & Castoria

Delfino: Quando corro e mi stanco, chiudo gli occhi, penso alla "selección" e vado avanti...

Carlos Delfino protagonista sulle colonne de Il Corriere dello Sport prima della semifinale di Final Eight tra la sua Pesaro e Brescia.

Marco Belinelli

“Belinelli è vecchio. Pure io sono vecchio, ma è vero quello che lui dice, l’età è un numero: l’importante è come ci si sente, come si trova la maniera di tenere il motore funzionante e la fiamma accesa, cercando sempre dei nuovi obiettivi. Conosco bene Marco, abbiamo giocato assieme alla Fortitudo quasi 20 anni fa: ciò che motiva entrambi è l’amore per lo sport. Man mano che passano gli anni non è fondamentale solo quello che hai fatto, ma anche ciò che potresti fare per migliorare. Io non so quanto tempo rimarrò ancora in campo. Già c’è chi mi chiama nonno o professore…
Quando sarà, mi farò da parte, rimanendo però nell’ambiente del basket: allenatore, dirigente, agente, non lo so”.

Il rapporto con Jasmin Repesa.

“Mi ha allenato in momenti differenti della mia vita: quando ero un ventenne alla Fortitudo Bologna mi ha insegnato tante cose; e adesso a Pesaro, il quarto anno lavorando assieme. Credo sia un coach che si trova bene tanto ad allenare un giovane che uno più esperto. Sono contento che ora stia vivendo una sorta di conferma di tutto ciò che ha fatto
nella sua carriera: era al top in Europa, era andato via per poi tornare a Pesaro. I risultati che sta ottenendo rappresentano una rivincita per lui: si vinca o si perda, il mondo saprà che in questa squadra c’è la mano di Jasmin”

La Germani Brescia.

“E’ una squadra che rispetto moltissimo. La società è seria e l’allenatore Magro è bravo. In più ha un roster incredibile: i punti in classifica non riflettono il suo reale valore. Noi dobbiamo rimanere tranquilli e non credere di avere già il cammino spianato verso la finale”.

La nazionale Argentina

Succeda quello che succeda qui a Torino, o domani o lunedì, io parto per l’Argentina per disputare le partite di qualificazione ai prossimi Mondiali: giovedì a Mar del Plata contro il Canada e poi domenica contro la Repubblica Domenicana. Non possiamo fallire. E’ per questo che io ancora gioco. Quando corro e mi stanco, chiudo gli occhi, penso alla “selección” e vado avanti”