L’ex ct di Italbasket Carlo Recalcati protagonista sulle colonne del QS. Ecco alcuni passaggi:
SUL MOVIMENTO
«Il movimento si è adeguato al momento. Ha semplicemente atteso l’evolversi degli eventi senza una visione più ampia. E’ mancata una visione a trecentosessanta gradi su tutto il movimento. Dalle grandi società sino ai settori giovanili. Questo è quanto non si è visto. Avevo prospettato un piano triennale, un campionato di verifica per comprendere “chi potesse fare cosa” negli anni futuri, ma in realtà siamo sulla medesima strada come se nulla fosse successo. La LBA può solo proporre, la FIP è quella che decide».
SUL MERCATO
«Tutte le squadre in base alle proprie possibilità hanno operato molto bene. Anche Cantù stessa, con il ritorno di Leunen e Smith ha dato un bel segnale, senza voler fare voli pindarici o esagerare dal punto di vista economico».
SU GIANMARCO POZZECCO E LE VOCI ESTIVE SU UN SUO ADDIO
«In fin dei conti è durato tutto solo due giorni. In quei momenti un messaggio a lui l’ho mandato, e ho ricevuto una risposta rassicurante. L’ho visto solo come un momento di un confronto con il presidente Sardara. Il Poz è un sincero, non nasconde niente, manifesta tutto quello che gli passa per la testa. Sono partiti da posizioni diverse e hanno trovato una soluzione. L’allenatore deve essere convinto delle proprie idee e prendersi le sue responsabilità. Sempre».
SU TORINO
«Un’altra buona notizia dopo la salvezza della scorsa stagione. Torino è importante per storia e potenzialità (ovvero gli impianti). Ataman non è solo un allenatore ma un imprenditore, è cresciuto in una famiglia importante, è abituato a gestire non solo le squadre, ma anchele aziende. Credo che la sua presenza sia una garanzia per Torino. E’ un manager, non un allenatore ora, e deve essere visto in questo ruolo. Ha studiato in Italia, conosce lingua e cultura. Vediamo il prossimo passaggio»
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