Bulleri: Chiamata di Varese uno shock emotivo. Mai avrei potuto dire di no

Bulleri: Obiettivi? Giocare una partita alla volta e vincerne il più possibile. Il club non mi ha fissato un traguardo definito

Massimo Bulleri ha parlato del suo nuovo ruolo da capo allenatore alla Openjobmetis Varese.
Arrivato in maniera inaspettata visto l’esonero di Attilio Caja e la chiamata da parte di Varese dopo che era andato a Ravenna come vice di Cancellieri.

Bulleri ne ha parlato ad Andrea Tosi de La Gazzetta dello Sport.

Chiamata di Varese inaspettata.

È stato uno shock emotivo anche per me. Le ore di sonno sono precipitate perché avverto le difficoltà e le pressioni di questo incarico. Ma non avrei mai potuto dire no a Varese, che per me rappresenta una grande scuola di vita e di pallacanestro.

Luis Scola.

Luis è il nostro migliore giocatore, a 40 anni dimostra ancora un talento incredibile. Perciò è vero che molto passerà dalle sue mani, ma questo a prescindere da quello che sarà il nostro rapporto.

Il basket del Bullo.

Tre sostantivi: energia, aggressività e audacia. La sintesi è in due parole: ardore agonistico. E sotto l’aspetto tecnico, la mia idea è coinvolgere in attacco tutti i giocatori, assecondando al meglio le loro caratteristiche.

Obiettivi.

Giocare una partita alla volta e vincerne il più possibile. Il club non mi ha fissato un traguardo definito.