Se alla sosta per la Coppa Italia e le Nazionali si intravedeva soltanto, ora, dopo lo splendente successo casalingo su Treviso dello scorso weekend, la mano di Piero Bucchi su Cantù si vede eccome. Da quando l’esperto tecnico bolognese – che proprio oggi festeggia il suo 63esimo compleanno – si è insediato sulla panchina canturina, l’Acqua S.Bernardo ha ottenuto due vittorie nelle ultime tre partite, andando vicinissima persino a cogliere un’importante affermazione in casa dei campioni d’Italia in carica della Reyer Venezia. Quattro punti d’oro, quindi, su sei disponibili: questo il ruolino di marcia sinora mantenuto dell’orchestra diretta da coach Bucchi; un toccasana per la classifica che, a dieci giornate dalla fine della regular season, vede i canturini con due punti di vantaggio sul fanalino di coda Varese, a quota 10. Inoltre, per la lotta salvezza, i brianzoli possono contare sul 2 a 0 negli scontri diretti sui rivali biancorossi che, in un eventuale arrivo a pari punti, premierebbe capitan Andrea La Torre e compagni, attualmente al penultimo posto della graduatoria insieme a Trento, anch’essa a 12.
Ad attendere la S.Bernardo, domenica 7 marzo al “PalaRubini” di Trieste, c’è l’Allianz di coach Eugenio Dalmasson, squadra saldamente aggrappata al treno playoff, attualmente ottava con 18 punti e fresca della prima, storica, partecipazione alla Final Eight, competizione che i giuliani non avevano mai disputato prima. Uscita ai quarti di Coppa Italia contro Brindisi, la compagine alabardata ha nuovamente affrontato i pugliesi alla ripresa del campionato, rimediando una sconfitta, 81 a 74 il risultato finale. Nell’ultimo turno di LBA, non sono bastati i 19 punti di Milton Doyle, miglior realizzatore sin qui dell’Allianz con una media di 13.5 punti a partita. L’incontro tra Cantù e Trieste, posticipo della 21esima giornata, sesta di ritorno, sarà trasmesso in chiaro su Rai Sport HD, palla a due alle ore 20:45.
«Nel corso della settimana i ragazzi hanno svolto un ottimo lavoro, dimostrando grande voglia in allenamento e una buona intensità» ha dichiarato in sede di presentazione coach Bucchi, fresco di nomina ad assistente del CT Romeo Sacchetti nello staff tecnico della Nazionale italiana.
«Con Treviso siamo stati abbastanza costanti in difesa: nel primo tempo abbiamo subito tanti canestri, è vero, ma anche per meriti degli avversari. Poi, però, pian piano, la nostra difesa è riuscita a macinare e nel complesso siamo stati bravi. Pecchia, ad esempio, ha disputato una partita eccellente, di grande sacrificio e di grande abnegazione, motivo per cui si è meritato tanti minuti in campo».
Sul prossimo impegno contro l’Allianz: «È una squadra molto buona, ricca di talento e con tanti buoni tiratori. Inoltre, ha ampiamente meritato la qualificazione alla Coppa Italia, gratificazione importante sia per i giocatori sia per la società. Andiamo a Trieste con molta umiltà, ma anche con fiducia perché i ragazzi stanno lavorando bene» ha concluso Bucchi.
IL ROSTER DI TRIESTE
Il play di riferimento è “El Lobito” Juan Fernandez, 30 anni, con alle spalle una lunga esperienza tra Serie A e A2; alla quarta stagione consecutiva in maglia giuliana, in campo gioca da italiano. Tiratore mortifero quando in serata, il nativo di Rio Tercero è uno dei migliori passatori dell’intero torneo. Il suo cambio naturale è il pugliese, classe ’95, Tommaso Laquintana, alla sesta annata in LBA dopo le precedenti tappe a Capo d’Orlando, Pistoia e Brescia; è prossimo a tagliare il traguardo dei 1000 punti realizzati nel massimo campionato italiano. La guardia titolare è l’ex NBA Milton Doyle (10 presenze a Brooklyn nel 2017-’18), di Chicago, Illinois. 27 anni, Doyle è il giocatore di Trieste che si prende più tiri in assoluto: quasi 13 di media. Pur peccando talvolta di egoismo, l’Allianz non può fare a meno del suo talento, spesso determinante in fase offensiva. In quel ruolo, dalla panchina coach Dalmasson può pescare il jolly Daniele Cavaliero, 37 anni, ma ancora tanta “cazzimma”; quando chiamato in causa sa essere prezioso sia al tiro sia nella metà campo difensiva, senza risparmiarsi mai. L’ala piccola titolare è Mike Henry, anche lui di Chicago come Doyle e, anche lui come il compagno, in NBA nell’annata 2017-’18 (20 presenze a Memphis a quasi 20’ di media, con oltre 5 punti a partita); ha fisicità ed esperienza per incidere a questi livelli. In quel ruolo, ma all’occorrenza schierabile anche da “quattro”, spicca il profilo di Davide Alviti, due metri di altezza, gran tiratore dall’arco e buon rimbalzista; giocatore in crescita, entrato con ampi meriti nel giro della Nazionale. Quattro puro, invece, è Matteo Da Ros, ala perimetrale affidabile al tiro e quindi ennesima arma da tre punti per Dalmasson; è a Trieste dal 2016 e gode della piena fiducia del suo allenatore. L’altra ala grande, adattabile anche come centro, è il lettone Andrejs Grazulis, lo scorso anno in luce in Serie A2. Pedina importante dell’Allianz ma alle prese con uno stop fisico, Grazulis è membro della Nazionale maggiore del suo Paese, con cui ha preso parte a un Europeo nel 2017 e, quattro anni prima, a un Europeo U20, andando vicinissimo a vincere una medaglio d’oro di categoria (finale persa contro l’Italia). L’ex Tortona, però, è reduce da un brutto infortunio al menisco del ginocchio sinistro, quindi indisponibile per domenica. I centri puri sono Marcos Delia, argentino con cittadinanza italiana; e DeVonte Upson, americano dello Stato della Georgia, con trascorsi in giro per il mondo tra Svizzera, Finlandia, Estonia, Polonia, Argentina e Francia. Delia, a proposito di medaglie d’argento, ne vanta una assai prestigiosa, ottenuta in seguito a un clamoroso quanto impronosticabile secondo posto ai Mondiali di Cina 2019. Chiudono l’organico il giovanissimo Andrea Arnaldo, guardia classe 2002; e capitan Andrea Coronica, a Trieste da una vita. Tuttavia, entrambi vengono utilizzati saltuariamente. Infine, per sopperire all’assenza prolungata di Grazulis, lo scorso febbraio l’Allianz ha ingaggiato – con un contratto a gettone – il veterano Hrvoje Peric, il cui accordo mensile scadrà proprio il 7 marzo, giorno della partita con la S.Bernardo. 35 anni, già in maglia alabardata tra il 2018 e il 2020, il lungo croato vanta 278 presenze in LBA, in cui ha realizzato più di 3200 punti; questa annata l’aveva iniziata in Serie A2 a Ferrara, prima di fare ritorno nella città nota anche come la “capitale del caffè”.
I PRECEDENTI
Dopo il fallimento nel 2004 e la rifondazione della Pallacanestro Trieste, sono soltanto quattro i precedenti tra Cantù e la compagine giuliana: due vittorie per parte. L’ultimo confronto si è disputato lo scorso 16 dicembre, al “PalaBancoDesio”, di un mercoledì; turno infrasettimanale necessario per via dei numerosi rinvii. A vincere quel match fu la S.Bernardo, trascinata senza dubbio dal miglior Sha’markus Kennedy della stagione, autore di una prova totale da 21 punti, 11 rimbalzi e 7 stoppate, praticamente quasi una tripla doppia. All’andata finì 73 a 67.
INFO GENERALI
Trieste-Cantù, oltre, come detto, alla diretta Rai, sarà tramessa anche su Eurosport Player. Arbitrata dai signori Guido Giovannetti, Fabrizio Paglialunga e Giacomo Dori, la partita metterà l’una di fronte all’altra la squadra con il quarto attacco da tre punti, Trieste, che tira con il 37.3%; e la quinta, appunto Cantù, di un soffio dietro ai giuliani con il 37.2% di realizzazione. Il miglior tiratore da oltre l’arco dell’Allianz è Alviti che, con il suo straripante 47%, occupa al momento la sesta posizione della classifica generale della LBA, la cui vetta continua a essere stabilmente occupata da Gigi Datome, seguito da Austin Daye. Negli assist, invece, Trieste è quinta con 18.4 assist a gara: gran parte del merito è certamente di Fernandez, settimo miglior passatore del campionato con 5.2 assist di media. L’Allianz, infine, per quanto riguarda i rimbalzi è da podio: i biancorossi ne catturano quasi 38 a partita, meglio riescono a fare soltanto Brindisi e Virtus Bologna, rispettivamente prima e seconda in LBA per carambole arpionate. Il miglior rimbalzista di Trieste è Grazulis (6.5 di media) ma, non giocando, Cantù dovrà prestare particolare attenzione al gigante Delia, anche se l’italo-argentino non ne cattura moltissimi, poco più di 5 a partita.
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