Brutte notizie in casa Olimpia Milano: a Madrid senza Sergio Rodriguez

A Madrid, l’Olimpia gioca la sua terza trasferta di EuroLeague consecutiva dopo l’1-1 della doppia di Atene

A Madrid, l’Olimpia gioca la sua terza trasferta di EuroLeague consecutiva dopo l’1-1 della doppia di Atene. Affronta una squadra che ultimamente ha perso qualche colpo, ma è ancora seconda in classifica, ancora in lotta per il primato, una squadra di grande profondità, taglia fisica e nessun punto debole. Il Real Madrid è una delle tre squadre che hanno vinto a Milano in questa stagione, è tradizionalmente ostica per come riempie l’area in difesa, usa la taglia fisica per dominare a rimbalzo e tirare con percentuali altissime attorno al canestro. Edy Tavares e Vincent Poirier sono un tandem difficile da contenere, ma i due possono anche giocare insieme come è successo anche nella partita di andata, che tra l’altro è stata quella dell’infortunio occorso a Shavon Shields. Da allora, l’Olimpia ha vinto otto gare su 10 affidandosi alla propria difesa, conquistando virtualmente un posto nella griglia dei playoff per la seconda stagione consecutiva, una prima volta nell’era moderna di EuroLeague (la classifica, nella situazione attuale, sarà compilata eliminando tutte le partite giocate dalle tre squadre russe. Seguendo questo criterio, l’Olimpia è 16-6, seconda a pari merito con il Real Madrid, avanti grazie allo scontro diretto). Il Real ha già sostenuto un impegno questa settimana, a Belgrado, dove ha recuperato una gara sospesa per Covid in un altro momento della stagione, perdendo in volata, ma senza Gabriel Deck che non era utilizzabile. A complicare il percorso le assenze oltre che di Shavon Shields, Gigi Datome e Trey Kell, anche quella di Sergio Rodriguez. Per il Chacho si tratta della prima assenza stagionale in EuroLeague.

NOTE  Si gioca giovedì 10 marzo alle 20:45 al WiZink Center con diretta su Sky Sport, Now Tv, Eleven Sports.

COACH ETTORE MESSINA – “Sarà una partita ovviamente difficile, perché il Real Madrid sarà estremamente concentrato e determinato a giocare con grande durezza sia in attacco che in difesa, utilizzando tutto il suo potenziale. Noi, purtroppo, oltre alle assenze previste, saremo senza Sergio Rodriguez, che ha chiesto di rimanere a Milano per motivi personali: superfluo aggiungere che si tratti di un’assenza molto pesante. Contro il Real Madrid, il primo problema è sempre quello di reggere a rimbalzo e utilizzare la giuste spaziature per non subire troppo la presenza difensivi di Tavares. Speriamo di riuscirci e giocare una buona partita”.

MALCOLM DELANEY – “Ovviamente, quella di Madrid è una partita molto importante per la classifica e per la volata che mette in palio il vantaggio del fattore campo nei playoff. Il Real Madrid è una grande squadra, che ha sofferto qualche sconfitta di recente, ma proprio per questo sarà motivatissimo e pronto a fare qualcosa di extra davanti al proprio pubblico”.

GLI ARBITRI – Olegs Latisevs (Lettonia), Gytis Vilius (Lituania), Joseph Bissang (Francia).

IL REAL MADRID – Si tratta della squadra più profonda d’Europa. Attualmente non ha il giovane playmaker Carlos Alocen, infortunato, e nelle ultime gare non ha avuto Fabien Causeur per infortunio, ma il resto della squadra è formato solo da stelle incluso Gabriel Deck, l’ala argentina che lo scorso anno aveva lasciato la squadra prima dei playoff per andare nella NBA a Oklahoma City, ma poi è tornato indietro. Il Real Madrid è primo nei rimbalzi, secondo nei rimbalzi offensivi, primo nelle stoppate, è la miglior squadra a difendere dentro l’area e cifre alla mano difetta solo nel tiro da tre pur disponendo di due dei primi cinque bomber della storia, Sergio Llull e Rudy Fernandez. Inoltre, è 13-1 in casa e delle ultime 17 gare interne di EuroLeague ne ha vinte 16. I playmaker sono Thomas Heurtel (9.3 punti e 4.9 assist di media), Sergio Llull (7.1 punti per gara) e Nigel Williams-Goss (6.0 punti, 2.2 assist a partita) che può giocare anche da guardia come del resto Causeur. Rudy Fernandez (6.5 punti e 3.3 rimbalzi per gara) gioca nelle due posizioni perimetrali come Alberto Abalde (6.3 punti e 3.2 rimbalzi). Giocatori dalle caratteristiche più difensive sul perimetro sono Adam Hanga (5.3 punti, 2.8 rimbalzi) e Jefferey Taylor (3.3 punti per gara, 41.4% da tre), che però era assente a Belgrado per motivi fisici. Gabriel Deck gioca nelle due posizioni di ala. L’ala forte titolare è Guerschon Yabusele, 11.5 punti per gara, 57.8% da due, 37.5% da tre, 4.6 rimbalzi, finora uno dei più costanti nella stagione del Real Madrid. Anthony Randolph (4.1 punti per gara, 57.9% da due) e Trey Thompkins (7.0 punti di media, 45.5% da tre) sono reduci da infortuni lunghi e hanno giocato meno della metà delle partite di questa stagione. Il centro è ovviamente Edy Tavares, 12.5 punti, 75.7% da due, 7.6 rimbalzi di media, 1.9 stoppate per gara, un giocatore dominante per taglia fisica, statura, destrezza. Il cambio è Vincent Poirier, che ha giocato nella NBA (7.3 punti per gara con il 58.5% da due, 6.0 rimbalzi).

I PRECEDENTI VS. REAL MADRID – In competizioni europee Olimpia Milano e Real Madrid si sono incontrate 35 volte, con un bilancio di 24-11 per il Real Madrid che aveva una striscia di 14 successi consecutivi prima di cadere a Milano nel girone di andata della scorsa stagione, 78-70 con 25 punti di Sergio Rodriguez e 17 di Shavon Shields. Real Madrid-Olimpia ha assegnato la Coppa dei Campioni nel 1967 a Madrid e la Coppa delle Coppe nel 1984 a Ostenda: in ambedue le circostanze ha vinto il Real. 17 volte questa gara si è giocata a Madrid e il bilancio è 15-2 per gli spagnoli. La prima vittoria milanese a Madrid risale all’Uleb Cup 2003/04. Finì 62-61 (11 Lonnie Cooper e Claudio Coldebella; Antonis Fotsis ne fece 19 per il Real). La seconda risale alla scorsa stagione 80-76 con 17 punti di Sergio Rodriguez e 14 di Malcolm Delaney. 17 volte si è giocato a Milano (9-8 Olimpia). Una volta in campo neutro (Ostenda, appunto, 0-1). Il Real Madrid ha vinto la sua prima Coppa dei Campioni nel 1964 battendo in finale lo Spartak Brno dopo aver perso la finale in due anni consecutivi. In quegli anni vinse il titolo quattro volte in cinque anni, unica eccezione il 1966 quando ad affermarsi fu proprio l’Olimpia (che il Real aveva eliminato in semifinale proprio nel 1964). Il Real venne eliminato nell’equivalente dei quarti di finale dall’Olimpia: a Madrid Emiliano Rodriguez segnò 20 punti e il Real s’impose 71-66, ma nel retour-match del Palalido il Simmenthal giocò una partita prodigiosa, vinse 93-76 con 40 punti di Gabriele Vianello e 27 di Bill Bradley. Così si qualificò per le Final Four dove sconfisse il CSKA Mosca e poi nella storica finale di Bologna del 1° aprile 1966 lo Slavia Praga. La stagione successiva Real Madrid e Olimpia Milano si affrontarono di nuovo in finale, ma in gara unica a Madrid, il Real si riprese lo scettro 91-83 (29 Emiliano; Red Robbins segnò 32 punti in finale). Nel girone di andata, il Real Madrid ha vinto a Milano 75-73.

LA REAL MADRID CONNECTION – Ettore Messina ha allenato il Real Madrid per quasi due anni con un record di 23-13 in EuroLeague. Sergio Rodriguez, purtroppo assente, ha giocato nel Real Madrid sei stagioni, di rientro dalla NBA e prima di passare a Philadelphia. In queste sei stagioni ha vinto l’EuroLeague nel 2015, è stato MVP della competizione nel 2014, ha vinto tre volte il titolo spagnolo, quattro volte la Coppa del Re, tre volte la Supercoppa spagnola. Due volte ha vinto la classifica degli assist nel campionato spagnolo. Nel 2018/19, con il CSKA Mosca, ha battuto il Real Madrid in semifinale sulla strada del suo secondo titolo europeo.

GAME NOTES –Nicolò Melli, 26 gare su 26 in quintetto come solo Chris Jones all’Asvel Villeurbanne ha fatto, è il quarto rimbalzista difensivo di EuroLeague con 4.7 di media subito dopo Edy Tavares, sesto nei rimbalzi totali con 6.2. Melli è anche nono nelle palle recuperate. Kaleb Tarczewski è a meno sette canestri da quota 300 e a meno cinque rimbalzi da quota 600, tutto sia in maglia Olimpia che in assoluto. Kyle Hines ha superato quota 1.600 rimbalzi in carriera. Ora ne ha 1.602, uno in meno di Ioannis Bourousis e del suo terzo posto all-time. È anche a 29 punti di distanza dai 3.000 in carriera. Inoltre, è a sette canestri da due punti dal primo posto di sempre che attualmente è occupato da Georgios Printezis dell’Olympiacos, comunque anche lui in attività.