Intervista sul Giornale di Brescia per Mauro Ferrari, che nel 2020 è diventato patron della Germani Brescia: l’occasione per fare un bilancio dell’anno trascorso, tra momenti più o meno brutti e un auspicio per il futuro.
Sul giocatore più nel cuore nel 2020: “Mi viene in mente Kenneth Horton. Soprattutto per la tripla realizzata subendo fallo nella gara vinta in casa con l’Olimpia Milano, un colpo che mi ha ricordato Landry”
Sul momento peggiore: “Il 30 novembre, quando Vincenzo Esposito ha smesso di essere l’allenatore della Germani. Personalmente, è un tema delicato. Ho un rapporto speciale con lui e voglio mantenerlo tale. Per questo, deve restare privato”
Sugli auspici per il futuro: “Il 9 febbraio è stato l’ultimo giorno in cui i tifosi hanno potuto assistere a una partita al PalaLeonessa. Battemmo Pistoia 76-74. Tutto ciò che facciamo è per la gente. Se le famiglie non possono entrare nel palazzetto, si perde una gran parte di senso. Il mio personale scudetto sarebbe rivedere il PalaLeonessa pieno. Mi ripagherebbe di tutti i sacrifici compiuti in questo anno terribile. Basti pensare a cosa è successo alla Virtus Roma…”
Sul futuro della Germani: “I giocatori scelti da Esposito in estate sono, per la maggior parte, molto validi. Buscaglia ha le idee molto chiare. A ciascuno sta ritagliando la propria posizione. Stiamo con i piedi per terra. L’andata deve ancora finire. Quando si arriverà al giro di boa trarremo le prime conclusioni. Resto certo che potevamo fare meglio in sede di campagna acquisti. Non si doveva spendere per forza di meno. Si doveva spendere meglio”.
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