Una gara importante da vincere per continuare la striscia di successi combinata tra campionato ed Eurolega. Brandon Davies (EA7 Emporio Armani Milano) non è solo stato il migliore in campo nella vittoria di lunedì sera, ma anche il miglior giocatore del tredicesimo turno superando nelle preferenze Adrian Banks (NutriBullet Treviso) e Kruize Pinkins (Givova Scafati).
Un inizio incerto, poi addirittura sembrava si fosse inceppato qualcosa nel meccanismo di quel giocatore che negli anni di Eurolega si era dimostrato come uno dei più forti nel suo ruolo. Infine è arrivato quel click grazie al quale la sua stagione è completamente svoltata sia a livello mentale sia a livello tecnico; il numero 0 dell’Olimpia Milano ha trovato la retta via superando ogni ostacolo che gli si è posto davanti e oggi è uno degli uomini decisivi per coach Ettore Messina. La fascia sulla fronte lo rende valoroso quanto un samurai e la sua dedizione per la causa è esattamente equiparabile a quella dei guerrieri nipponici: ogni oncia di sudore dev’essere spesa per arrivare a compiere quanto richiesto e Davies sembra letteralmente spenderle tutte quante. Nella vittoria contro la Virtus Segafredo Bologna il suo contributo è stato fondamentale tanto in attacco quanto in difesa, sebbene sia stata la sua prolificità a fare la differenza: 23 punti in 28 minuti, frutto di 8 tiri a segno su 12 tentativi dalla media distanza a cui ha aggiunto 1 tripla e 4 viaggi in lunetta, in entrambi i casi impeccabile; sotto le plance si è destreggiato con abilità raccogliendo 4 rimbalzi e poi ha distribuito altrettante assistenze per i compagni, messi in ritmo a suo piacimento. Alla sua partita non sono mancati i falli subiti dagli avversari per tentare di fermarlo, ben 4 che nel computo totale della gara gli hanno permesso di chiudere con 28 alla voce valutazione.
Ciò che incanta il pubblico amico e allo stesso tempo dà non pochi grattacapi ai rivali è la sicurezza con cui prende quel jumper dai quattro metri: una facilità di esecuzione unita ad un’efficienza senza eguali, questo permette al suo bottino di aumentare minuto dopo minuto. Nonostante un avvio di esperienza non particolarmente edificante, la stagione di Brandon Davies sembra aver subito una svolta dopo i quaranta minuti seduto nella sfida di Eurolega contro il Fenerbahce; successivamente, il suo motore ha innestato la marcia più alta e da quel momento è stato complicato per i suoi avversari avere a che fare con lui, mentre coach Ettore Messina lo ha completamente trasformato (o fatto ritornare) nel giocatore che può fare la differenza tanto in campionato quanto in Eurolega. Nelle dodici gare successive a quel fatidico 24 novembre, il classe 1991 ha segnato un totale di 184 punti (15.3 a partita) sommando le due competizioni ed è andato sotto la doppia cifra di punti segnati solamente in due occasioni (sconfitta contro Maccabi Tel Aviv e sconfitta contro Dolomiti Energia Trentino); inoltre la consapevolezza nei propri mezzi ha fatto più volte la differenza per Milano e il tris d’assi composto proprio dal nativo di Philadelphia, Billy Baron e Nicolò Melli sta facendo le fortune dei meneghini.
In Serie A UnipolSai – escludendo Timothé Luwawu-Cabarrot giunto a stagione in corso – Brandon Davies è il miglior realizzatore dell’EA7 Emporio Armani Milano con 14.2 punti a partita, grazie anche a percentuali molto alte nel tiro da due punti (62.5% con 5 canestri a segno su 8 tentativi di media) e a cronometro fermo, dove con l’82.8% (3.7 realizzazioni su 4.5 tentativi) fa compagnia alla straordinaria precisione del resto della squadra. Non manca mai il suo apporto a rimbalzo: infatti, i 5 catturati di media sono il secondo miglior dato dell’Olimpia alle spalle solo dei 5.6 di Nicolò Melli; guida l’intero gruppo nel dato della valutazione con 17.2 – pareggiando nel complessivo Timothé Luwawu-Cabarrot che ha 7 presenze in meno – e nei recuperi con 1.2 (qui oltre al francese, viene escluso anche Shavon Shields che ha solo due presenze all’attivo). La coppia composta da Davies e Melli non ha solo contribuito alla vittoria nel derby d’Italia, ma è anche il duo più scelto nel quintetto iniziale da coach Ettore Messina: entrambi hanno 12 partite cominciate dalla palla a due; nonostante ciò, il centro statunitense è uno dei meno utilizzati dal suo capo allenatore poiché con 20.9 minuti di media è solamente ottavo (non escludendo gli infortunati).
Commenta
Visualizza commenti