Dopo tanto tempo, davanti ai soliti pochi giornalisti presenti, nella sala stampa del Taliercio, Michael Bramos anche emozionato esclama sorridendo: “Long time no see”; così Iron Mike comincia la conferenza.
“Siamo contenti di tornare subito in campo perché nelle ultime due partite abbiamo mostrato il peggio di noi stessi giocando con poco carattere. Abbiamo bisogno di una reazione, con Sassari sarà sicuramente una partita difficile perché abbiamo una storia recente con loro, hanno appena cambiato l’allenatore e con la Virtus Bologna hanno giocato una grande partita. Dal punto si vista della chimica di squadra dobbiamo distribuire di più le energie e le forze aiutandoci l’uno con l’altro focalizzandoci su quello che ognuno di noi può fare in più per la squadra. Dobbiamo rimanere sereni nel giocare insieme ed essere consapevoli di quello che dobbiamo fare”
Come è la sua condizione e soprattutto quanto è mancato il campo di gioco dopo oltre nove mesi di assenza?
“Sono stati mesi difficili, ma sono molto grato di poter tornare a giocare senza dolore. Mi è mancato tantissimo non giocare; per un giocatore non giocare e guardare gli altri farlo è davvero difficile. Ora sto bene, mi trovo bene con i miei compagni e al momento come condizione ho 15/20 minuti nelle gambe. La cosa positiva è che prima o poi posso aumentare il minutaggio, sono felice di essere tornato sul parquet, anche se è difficile perché dopo tanto tempo che non giochi devi riprendere tutti i riferimenti, la velocità e il ritmo del gioco. La cosa più importante è che ora sono felice”.
Quale è stato il momento più difficile?
“Probabilmente il momento più difficile è proprio la lunghezze dell’infortunio. In assoluto – però – il momento più difficile è stato quando in estate; mi ero illuso di poter iniziare ad allenarmi per riprendere la forma migliore senza sentire dolore ed invece continuavo a sentire dolore. Quel momento lì è stato molto frustante”.
E’ stato più difficile questo ultimo periodo o l’infortunio avuto ai tempi del Panathinaikos?
“Al Pana ho avuto un’operazione e poi una riabilitazione e il rientro in squadre di sette mesi, quest’ultimo infortunio dal punto di vista mentale è stato più difficile perché ho avuto un paio di ricadute, Inizialmente pensavo di rientrare nella fase dei playoff, poi mi sono illuso di poter tornare durante l’estate e poi quando mi sono operato il dottore non ha garantito al 100% il ritorno in campo. Per cui è stato davvero difficile – come detto – mentalmente da digerire e di avere tanta pazienza. Sono grato allo staff medico che mi ha operato e anche al lavoro che hanno fatto qui Renzo Colombini e Leopoldo Buttinoni in particolare, per aiutarmi a riprendere per tornare in campo”.
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