Ecco le parole del coach della Givova Scafati, Matteo Boniciolli, dopo la partita vinta contro Varese, che avvicina ulteriormente i campani alla salvezza matematica:
“Ho ringraziato i ragazzi. Chi fa l’allenatore come me ha sempre una proiezione, spera sempre di giocare una determinata pallacanestro e oggi la squadra ha giocato quella che volevo, quella che credevo potesse sempre giocare, è una grandissima soddisfazione. Questo forse è il motivo principale per cui faccio il coach, perché ho la fortuna di poter vedere concretamente quello che penso, ed è quello che è successo stasera. Abbiamo messo in campo una grande difesa nonostante i 90 punti subiti. Mouaha è stato fantastico e ha giocato bene, permettendoci di allungare la rotazione con Rossato che aveva problemi di falli. Ci sono stati errori, ma questo è un gioco a chi sbaglia meno. Abbiamo ridotto gli errori al minimo e siamo sempre stati in controllo, grazie soprattutto ad un incredibile Robinson, Gentile che sta riprendendo la forma dopo un brutto infortunio alla caviglia, Nunge, Sek Henry, tutti hanno dato un contributo. I tifosi sono stati incredibili, ma è merito dei giocatori che sono capaci di stimolarli, perchè non applaudirebbero a prescindere.
Ho detto poi un’altra cosa negli spogliatoi. Di queste grandi prestazioni ne ricordo altre due: Napoli e Tortona, che sono arrivate sempre e solo quando avevamo l’acqua alla gola, come oggi, dopo tre sconfitte di fila, e questo mi fa arrabbiare. Adesso abbiamo un compito di 21 giorni, senza disperdere nulla di quanto abbiamo fatto di buono. Dobbiamo andare a Milano, poi Sassari in casa e poi il derby con Napoli. Sarebbe un bel modo di chiudere la stagione, continuando a giocare bene nonostante l’obiettivo raggiunto in anticipo. Per il futuro sarà il proprietario a decidere cosa succederà, per adesso penso a queste tre partite e dobbiamo cercaare di trarne il massimo che possiamo. Il mio desiderio è quello di chiudere con orgoglio la stagione, con delle grandi prestazioni, non parlo di vittoria o sconfitta, ma di prestazioni nel complesso. Dobbiamo sforzarci, anche se con una pressione inferiore sulle spalle, a finire bene.”
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