Bianchini: Poz irrefrenabile, ma il ct ha un’altra figura. Il Chacho e Milos? Enormi narcisisti

Valerio Bianchini ha concesso a Repubblica un’intervista destinata a far discutere. Tra i vari passaggi, ne abbiamo scelti due

Valerio Bianchini ha concesso a Repubblica un’intervista destinata a far discutere. Tra i vari passaggi, ne abbiamo scelti tre.

SU POZZECCO

 «Petrucci lo ha scelto perché sa comunicare. La sua aura è l’emotività. Pozzecco è irrefrenabile, compartecipa e condivide. Si agita molto, piace alla gente. Bene, bello, può funzionare qualche volta, ma un ct ha una figura diversa. Deve dare luce a tutti gli allenatori, insegnare, fare scuola, siamo andati tutti a bottega da Paratore, Primo e Gamba. Il basket si deve arricchire, non immiserire, ma come si fa in un campionato dove ogni anno le squadre cambiano 10 giocatori su 12? E quando l’orchestra ogni volta è nuova cosa fa il direttore?»

SU CHI GLI VA A GENIO

«Sergio Scariolo ha dato alla Virtus un gioco armonico, ha fatto molti miglioramenti in difesa e gli è riuscita la sintesi tra velocità e fisicità. È bravo a usare la zona mista, usa tutti gli strumenti tattici. Poi se l’altro tira meglio da tre, anche Scariolo perde. Seguo anche il lavoro di Ettore Messina e il suo rigore in difesa, ma è un altro che si è dovuto arrendere al tiro da tre punti. Non sarà un caso se anche un grande coach Nba come Popovich lo vorrebbe cancellare. Pure lui si dice annoiato»

SU CHI NON VORREBBE IN SQUADRA

«Rodriguez e Teodosic, enormi narcisisti. Ok sei bravo, ti guardo, ti applaudo, magari però se pensi alla squadra è meglio. I playmaker sono spariti, devono per forza segnare, per questo vorrei sempre Daniel Hackett che si preoccupa di come fare suonare bene l’orchestra. Nel ’98 ho vinto una Coppa Italia con la Fortitudo perché sono riuscito a equilibrare il talento di due immensi egoisti, Myers e Wilkins, che non ridavano mai indietro la palla, con il lavoro di smistamento del play. E ci tengo a dire grazie ai giocatori Nba che hanno sostenuto il Black Lives Matter. È stato un gesto di straordinaria bellezza e giustizia»