Al termine di questa sessione di mercato estiva, abbiamo scambiato due parole con il GM Gianluca Petronio: la strategia utilizzata per comporre il roster a disposizione di coach Calvani, le logiche di mercato, la soddisfazione di aver costruito una rosa seguendo idee chiare e precise. Un quadro della situazione puntuale, utile per iniziare a proiettarci verso la nuova stagione che sta per cominciare.
Con la firma di Tony Easley possiamo definire chiuso il mercato di BB14. Quali sono stati i principi guida che hanno portato alla costruzione di questa squadra?
La firma di Tony completa un roster costruito su idee chiare e portato avanti con seri principi: giocatori di buon atletismo, molto allenabili e motivati, un bel mix di gioventù con un’aliquota di giocatori esperti, conosciuti e a conoscenza del livello dell’A2 i più esperti, meritevoli di scalare le tappe i più giovani, un trampolino di lancio per livelli superiori i più in vista. Insomma ciascuno con un proprio grande obiettivo, ma ad uso e servizio della squadra e della Società. Tutti buoni giocatori, ma addirittura migliori persone.
Quali le tappe di questo mercato?
Il primo passo è stato quello delle riconferme, affrontato subito con certezze e reciproca soddisfazione. Zugno, Parravicini e Bozzetto, ma quest’ultimo suo malgrado per giustificate e note ragioni famigliari ha dovuto declinare dispiaciutissimo l’invito.
Secondo passo, certa la coppia in regia, abbiamo deciso che gli stranieri avrebbero dovuto occupare il ruolo di combo-guard (2/1) e di ala/centro (4/5) e che sarebbero stati gli ultimi due innesti fatti ad agosto con pazienza e prudenza quando i costi per loro sarebbero certamente calati.
Terzo passo: immediata ricerca di un’ala piccola italiana da mettere nel ruolo di Carroll, un giocatore fuori dai radar, magari una scommessa, ma che ci desse garanzie nel rapporto qualità-prezzo: niente di meglio di un promettentissimo giovane che avesse maturato esperienze uniche da riproiettare nel nostro campionato. Mattia Da Campo rientra dopo quattro anni dal college USA, con spalle più larghe, una bella maturità, encomi sportivi e accademici, una laurea vera. Ci crediamo molto e lo firmiamo senza esitazione.
Quarto passo: entrare nel mercato degli under e completare il terzetto obbligatorio con due giovani di grande atletismo, multiruolo, una bella esperienza da protagonisti in serie B, tanta voglia di mettersi in luce: ecco Vecerina e Bedini a chiudere il reparto esterni italiani.
Solo un momento di riflessione per progettare al meglio la combinazione degli interni, quel reparto che l’anno scorso un po’ ha sofferto contro la presenza di stranieri nella squadre avversarie. Subito alla ricerca di esperienza, molta energia, pericolosità sul perimetro, ma anche capacità di mettersi in gioco in area ed a rimbalzo: è stato immediato riconoscere tutto ciò in Stefano Masciadri e trovare reciproco compiacimento ed intesa.
La squadra si stava delineando come richiesta e voluta da Marco Calvani che notoriamente vuole tra i lunghi una dimensione interna ed esterna ed una capacità di giocare in transizione, da qui il gusto di inserire nel roster un altro giocatore di qualità che aggiungeva il pregio di essere già passato da Bergamo avendoci lasciato il cuore oltre che un ottimo ricordo di lui. Un doppio passaggio col suo procuratore e la compiacenza della società che ne deteneva il contratto e per la gioia anche dei tifosi Rei Pullazi è tornato in giallonero.
Il puzzle squadra andava completandosi secondo i piani e viste le qualità tecniche sul perimetro di Stefano e Rei abbiamo capito che la combinazione migliore con loro era un giocatore straniero spostato di più verso l’area, come dicono gli allenatori un “5 meno”, piuttosto che un “4 e mezzo”, e quindi ci siamo mossi anche verso un quarto lungo che ne avesse le stesse caratteristiche per accoppiarsi difensivamente in allenamento e per dargli qualche minuto di respiro in partita; giovane, fisicato, voglioso ed umile, nessuno più adatto al ruolo di Magaye Seck, in prestito dal Petrarca Padova e sotto contratto con Derthona Basket.
A questo punto la struttura della squadra era completamente definita, tutto era stato ottenuto senza intoppi, in equilibrio ed armonia con lo staff tecnico, gestendo con grande cura e parsimonia le risorse economiche del club e con un occhio di riguardo anche ai feedback di grande apprezzamento che arrivavano dai soci, dalla stampa e non ultimi dai tifosi tutti ed in particolare dai più fedeli ed affezionati, i Fò de Co.
Come si è arrivati alla firma di due giocatori stranieri così in vista e che per qualcuno pareva difficile associare alla squadra che nel pre-lockdown occupava l’ultimo posto in classifica?
Tutte le nostre proposte sono sempre state altamente considerate dagli agenti, anche quelli internazionali: la serietà del Club, le grandi qualità tecniche ed umane del Coach, la bontà del suo staff, le referenze di tutti gli atleti e tecnici succedutisi nel passato, il rispetto che BB14 ha nelle sedi istituzionali, la bellezza della città e non ultimo la tenacia e la forza di una cittadinanza così provata dagli ultimi eventi hanno fatto sì che nessuno – italiano o straniero – abbia esitato ad accettare le nostre offerte.
Che ruolo pensi questa squadra rivestirà nel prossimo campionato?
Coach Calvani, il suo vice Gabriele Grazzini – importantissimo ed indispensabile nel lavoro di scouting, raccolta dati e relazione – ed io abbiamo la consapevolezza di aver messo insieme un gruppo solido, equilibrato, con molte buone doti individuali, ma anche in buona combinazione tra loro. Il campo come sempre darà i suoi verdetti e speriamo siano lusinghieri, ma certamente questi giocatori vengono a Bergamo con velleità di migliorarsi e faranno di tutto per dare un senso vincente a questa stagione particolarissima.
Diciamo anche che nel costruire questa squadra abbiamo sempre avuto un occhio di riguardo al fatto che debba contaminare di energia, entusiasmo e soddisfazione i nostri soci, gli sponsor attuali e quelli che dovremmo sapere avvicinare, tutto il pubblico ed i tifosi che dopo un anno travagliatissimo dentro e fuori dal palasport meritano di essere gratificati ed esaltati. Bergamo ha voglia di gioire e di riprendersi, anche BB14 deve fare la sua parte.
Alla fine non ci hai però detto nulla dei due stranieri?
Per Rodney Purvis e Tony Easley parla molto il loro curriculum, non saprei dir di meglio, ma per quanto ho potuto carpire da loro sapranno e vorranno mettersi enormemente in gioco e sono desiderosi di crescere ancora ed aiutarci a vincere e divertirci. Nella speranza che le loro gesta e quelle dei loro compagni siano quanto prima sotto gli occhi di tutti in palasport aperti ed esauriti in ogni ordine di posto.
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