Eimantas Bendzius, giocatore della Dinamo Sassari, si è raccontato a Piero Guerrini di Tuttosport.
Scelta di Sassari.
Avevo voglia di fare un’altra esperienza all’estero, ma in un posto che mi permettesse di vivere in contatto stretto con la famiglia. In fondo l’Italia è per cultura e stile di vita simile alla Spagna. La città mi piace, è piccola ma c e tutto. E’ vicina al mare, è l’ideale per mia moglie e mia figlia di 3 anni. La società ha ottime strutture. E facciamo vita in comune con gli altri giocatori, i loro figli.
Passione per il basket.
Quattro-cinque anni fa forse non era cosi, mi preoccupavo di più, magari. E non ero così concentrato e dedito. Poi sono cambiato. Amo questo gioco, lo seguo e lo studio, bisogna dedicarcisi con tutte le proprie forze. Del resto mi dà anche di che vivere. E bene.
La Lituania che produce tanti giocatori.
Il carattere. In Lituania nessuno ha vita facile, uno deve prendersi, conquistarsi tutto. Fin da piccolo, ti mettono con i più grandi. Anche al Campetto devi conquistarti, ripeto, spazio. Lo stesso accade nelle scuole. Poi li spingono a fare tutto, palleggiare, tirare, passare, difendere su giocatori diversi. Ma soprattutto, l’obiettivo per ognuno è andare all’estero, in Europa, per guadagnare. Se devo dare una definizione, noi lituani non cerchiamo scuse, eccezioni, scappatoie.
Contratto con opzione per anno prossimo.
Intanto l’opzione per entrambe le parti, non dipende solo da me. Io resterei, perché la società è organizzata, ha ambizione. E soprattutto perché io scelgo ciò che è meglio per la famiglia. E la mia famiglia qui vive benone. Credo sia così per molti miei connazionali, tra l’altro.
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