Benacquista, Benetti: “Latina è una squadra giovane che ha voglia di fare e di lavorare insieme”

Le parole del giocatore di Latina in una chiacchierata sulle tribune del PalaBianchini al termine dell’allenamento pomeridiano di venerdì

Per la Benacquista Assicurazioni Latina Basket è trascorsa un’ulteriore settimana dall’avvio di questa stagione così diversa dalle precedenti in termini di tempi e modalità di svolgimento, ma non si concluderà con la seconda partita di Supercoppa sul campo della Cestistica San Severo, per via del posticipo della stessa a giovedì 29 ottobre alle ore 19:00.

I nerazzurri, quindi, si sono allenati come da programma, ma domani osserveranno un giorno di riposo per tornare in palestra già da lunedì, tenendo anche in considerazione che sabato 24 ottobre alle ore 20:30 affronteranno a domicilio il Napoli Basket per mandare in scena quella che in origine doveva essere la terza e ultima gara della fase di qualificazione della Supercoppa. Durante le doppie sedute giornaliere si sono intensificati anche gli allenamenti di Luca Bisconti, che, precedentemente, era rimasto fermo per infortunio.

Il primo match ufficiale di questa stagione, disputato la scorsa domenica al PalaBianchini, per gli uomini guidati da coach Franco Gramenzi è stato intenso e positivo sotto vari aspetti. La vittoria conquistata dopo un tempo supplementare e una gara giocata sul filo dell’equilibrio al cospetto di uno squadrone come Scafati, è stata una soddisfazione sia dal punto di vista del gruppo, che ha dato prova di coesione, determinazione e grandissimo desiderio di riaccendere i riflettori sul basket giocato, come accadeva prima che il Covid19 li attirasse inevitabilmente su di sé, sia dal punto di vista personale per un giocatore nerazzurro in particolare, che non disputava una gara ufficiale da 2 lunghi anni: Gabriele Benetti, ala classe 1995, arrivato a Latina pochi giorni prima che il lockdown fermasse il campionato e che, quindi, non era riuscito a fare il suo esordio con la Benacquista nella stagione precedente.

Gabriele veste la maglia nerazzurra con il numero “zero” e nella sfida con Scafati si è distinto, non soltanto per aver messo a referto 19 punti, 9 rimbalzi, 4 assist o aver totalizzato 24 di valutazione in 37 minuti di utilizzo, ma per la grinta e la determinazione che ha espresso sul rettangolo di gioco e per il momento di commozione liberatoria al termine dei 45 minuti di gara: «Dal venerdì precedente la partita, ho smesso di dormire per via della grande agitazione – ricorda e racconta Benetti in una chiacchierata sulle tribune del PalaBianchini al termine dell’allenamento pomeridiano di venerdì – E’ andata bene, ma ho riguardato la partita e, comunque, ho notato diversi errori. Sono molto felice di essere ritornato dopo due lunghissimi anni, che sono davvero tanti, non pensavo sarebbe andata così bene. Ho lavorato tantissimo, ma non credevo che mi sarei sentito subito così a mio agio, ci sono state tante cose positive, ma anche tanti errori sui quali lavorerò, insieme a Franco, (coach Gramenzi, nda) per risolverli e migliorare».

Dopo poco più di un mese dal raduno i giocatori della Benacquista hanno iniziato a conoscersi meglio anche sul parquet e comincia a emergere la tipologia di squadra che si sta plasmando, come conferma anche Gabriele: «Sicuramente Latina è una squadra che non può far affidamento sul talento del singolo giocatore. E’ forte se gioca insieme, se fa girare la palla, se corre, se fa valere il fisico, deve sfruttare queste doti. E’ una squadra giovane che ha voglia di fare e di lavorare insieme».

Il precampionato, in cui sono incluse anche le partite di Supercoppa, rappresenta un periodo impegnativo per il club latinense, che sul proprio cammino si trova ad affrontare subito squadre di altissimo livello come Scafati e Napoli, che, come spiega Benetti, potrebbe non essere un ostacolo maggiore, ma un’opportunità in più: «Affrontare degli avversari così forti, sicuramente ci fa capire su quali aspetti dobbiamo lavorare per crescere e migliorare. Sono squadre con tantissimi giocatori che sanno giocare a pallacanestro, quindi gli errori da parte di queste formazioni sono minori, rispetto a una team di medio/bassa classifica. Se da un lato è importante vedere su cosa si può lavorare per migliorare, dall’altro scendere in campo con la grinta e la voglia di giocarsela con tutti, è una cosa che ci può dare un piccolo vantaggio. Siamo giovani e penso che tutti i miei compagni, proprio come me, hanno voglia di giocarsela».