Coach Luca Banchi parla con La Gazzetta dello Sport dei suoi primi 50 giorni sulla panchina della Segafredo Virtus Bologna, da lui guidata a 12 vittorie in 14 partite.
“Il mio vissuto mi dice che non sarà sempre settembre od ottobre, le stagioni sono lunghe e stressanti. Ci saranno altre sconfitte, quindi rimetto il giudizio perché è quando si minano gli equilibri che si testa la consistenza. Accadrà, come ho detto dopo la sconfitta a Cremona”.
Toko Shengelia, uno dei migliori giocatori d’Europa in questa prima parte di stagione.
“Ha passato un’estate tormentata con i club che lo hanno cercato. La carica con cui è arrivato dopo l’eccellente Mondiale non è stata
scalfita. La Virtus ha fatto un grande investimento su di lui e lui su Bologna scegliendo di restare. La sensazione che è ami giocare qui”.
L’idea di basket della sua Virtus.
“La squadra è cambiata poco con l’idea di redistribuire le responsabilità. Belinelli, Hackett, Dunston e Toko sono leader per definizione,esperienza,talento. Il disegno, pianificato da Scariolo e club, prevede una pallacanestro diversa,magari meno spettacolare, ma più affidabile in difesa”.
Pajola (e Belinelli) come giocatori simbolo delle V-Nere.
“Mi sembra tutto tranne che timido. Come Beli, rappresenta l’essenza del club. È bello pensare che il suo gioco sia in evoluzione.
È encomiabile il suo sforzo difensivo. Ne ho visti pochi con quello spirito competitivo anche in allenamento. Ha disciplina, educazione. Tutti valori che fanno onore a un brand come Virtus. Sarei orgoglioso di contribuire al suo miglioramento e a diventare uomo simbolo”.
Le esperienze all’estero.
“Legami che restano indipendentemente dai risultati. Esperienze e persone che arricchiscono. Consiglio ai colleghi, soprattutto i più giovani,di mettersi alla prova. Perché ci vuole coraggio”.
Banchi e la Virtus sono attesi domani sera al Wizink Center per affrontare il Real Madrid nella sfida valida per il 7° round di Euroleague.
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