Banchi: Il mio compito è quello di continuare il processo iniziato da Djordjevic e Scariolo

Ciamillo-Castoria
Ciamillo-Castoria

Banchi sta guidando le V-Nere ad una stagione al vertice sia in Italia che in Europa

Luca Banchi, coach della Segafredo Virtus Bologna, di recente ha concesso una lunga intervista a MeridianSport, in cui ha ripercorso i suoi primi mesi alla guida del team.

“Il mio obiettivo era quello di normalizzare una situazione che improvvisamente era diventata così “folle”. Il club aveva vissuto un grande stress. Mi riferisco al periodo precedente l’inizio della stagione. La squadra era già stata costruita e l’allenatore aveva iniziato a mettere in pratica il suo piano, poi la società ha deciso di licenziarlo a pochi giorni dall’inizio ufficiale della stagione, prima della Supercoppa. Ovviamente quell’episodio ha condizionato tutto, l’umore dei tifosi, della proprietà, dei giocatori. Quando sono arrivato, ho sentito intorno a me questo tipo di stress, direi di pressione. Il mio primo obiettivo è stato quello di cercare di mantenere la calma e di cercare di normalizzare la situazione, passando alle priorità. La principale era la pallacanestro, ci siamo concentrati sulla nuova stagione per cercare di avere il maggior impatto possibile, e credo che ci siamo riusciti. I giocatori hanno aiutato molto, perché hanno sentito sulla loro pelle quanto fosse necessario e importante partecipare e fare un passo avanti in quel momento particolare per la storia del club. Non si può uscire da una situazione del genere e dallo stress senza uno sforzo comune….

“Per questo devo ringraziare tutti gli allenatori che sono con me e che mi hanno aiutato molto, tutti i giocatori che hanno mostrato uno spirito incredibile, hanno svolto un ottimo lavoro e mi hanno aiutato a saltare su una macchina che era già in movimento, a una buona velocità.

Naturalmente i proprietari, la dirigenza, tutti insieme ai tifosi ci stanno sostenendo anche nel momento difficile che stiamo attraversando, in cui abbiamo registrato diverse sconfitte pesanti in Eurolega e stiamo affrontando infortuni che causano problemi alla squadra. Tutti stanno cercando di aiutarci e di proteggerci”.

Sulle analogie con altre squadre prese in corsa.

“Anche in passato ho preso in mano il club durante la stagione. Per esempio a Bamberg, Pesaro o Strasburgo, che è stata la mia esperienza più recente. In genere, quel momento produce una reazione e un senso di urgenza in tutti. Ci sono alcuni punti in comune, ma stiamo parlando di una reazione a lungo termine. Non è una questione di breve termine, perché a fine settembre sono entrato a far parte del club e ho dovuto preparare e gestire il programma per l’intera stagione. Quindi, per me, non si tratta di mostrare una reazione rapida in poche settimane e partite, ma di adattare una squadra che non ho partecipato a costruire alla mia idea di pallacanestro, stando attento a non rallentarla perché ha basi solide. Non dimentichiamo che a Bologna negli ultimi quattro anni hanno lavorato allenatori di grande successo come Đjorđjevic e Scariolo, che hanno lasciato la loro impronta tecnicamente, hanno impresso lo stile di gioco e la loro mentalità vincente nel DNA del club. Il mio compito è quello di continuare questo processo e contribuire a questo impulso di crescita”.