Aza Petrovic. Dal Caio “giocatore clamoroso” al “2+2 per tornare in Europa”, fino alle dimissioni

Aza Petrovic. Dal Caio “giocatore clamoroso” al “2+2 per tornare in Europa”, fino alle dimissioni

La gestione di Aza Petrovic, scattata ufficialmente il 16 luglio, si è chiusa oggi, 19 ottobre

16 luglio, l’annuncio: «Penso che insieme possiamo fare una bella squadra, io non voglio giocare solo una volta alla settimana. La prossima stagione voglio vederci giocare in Europa».

15 agosto, Caio è un giocatore clamoroso: «Caio è un giocatore clamoroso. Cresciuto alla scuola di Pepe Sanchez, grandissimo play del passato, a Bahia Blanca.Sarà la sorpresa del campionato»,

E gli obiettivi sono importanti: «Ho firmato un 2+2, il mio orizzonte temporale mi spinge a puntare subito ai playoff per giocare poi le coppe: senza quelle gli americani buoni sono contrari a firmare il contratto. Ecco, la mia idea fissa è riportare Pesaro in Europa dove in passato è stata protagonista».

24 agosto, il mercato piace: «Alla fine sono felicissimo di come è andata la campagna di mercato, Moretti è il backup del play e abbiamo preso Jones dopo tanta fatica. Alcuni ci sono sfuggiti prima per via delle coppe, per il futuro giocare gare infrasettimanali potrebbe aiutare. Finalmente abbiamo dieci giocatori, tanti sono versatili e li vedremo all’opera sabato con Ferrara».

Il 15 settembre, nonostante le premesse, arriva l’addio al Brasile: «Per un quadriennio sono stato sempre presente nella vita dei giocatori che vestivano la maglia della nazionale giallo-oro, ma mi sono reso conto che non avevo più il tempo di seguire il basket brasiliano come prima».

Ario Costa sostiene la sua scelta, è il 16 settembre: «Lui mi ripete sempre che sente di non aver finito il suo lavoro, come se quello che gli era stato chiesto più di trent’anni fa dovesse ancora chiudersi. Sapete bene che lo chiamavo tutte le estati per affidargli la panchina e dargli anche la possibilità di chiudere questo cerchio: adesso che è qui, vuole farlo bene».

Arriva il momento della Supercoppa, esordio con Venezia. Aza Petrovic si prepara: «La partita di domani ci darà le conferme sul lavoro svolto in settimana. Ogni giocatore è migliorato tanto, inizialmente non avevamo Moretti, Camara e Jones. Domani sarà una partita importante per capire a che punto siamo anche in vista dell’inizio del campionato».

Arriva la mazzata: «Quanto giochi una partita così, e mi riferisco ai primi 20′, si possono dire tante cose, ma ad essere obiettivi tutto parte dalle mie scelte. Siamo in netta difficoltà perchè in molte posizioni ci manca la qualità. E’ un’evidenza che emerge giocando con squadre di questo livello. Serve consapevolezza nell’ammettere l’errore nel costruire la squadra».

Si fanno nomi e cognomi: «In regia, ma anche nella posizione di 4. In quel ruolo serve un secondo play, e noi non lo abbiamo. Siamo squadra da gioco a due, ma sino ad oggi non abbiamo costruito nulla in tal senso». Sono Caio Pacheco e Demetrio, i brasiliani voluti da Petrovic.

Interviene Luciano Amadori: «Siamo rimasti sorpresi anche noi dalle dichiarazioni di Aza, forse dettate anche dallo stato d’animo di fine partita. Ma ci ha dimostrato l’onestà della persona, perché i due giocatori a cui faceva riferimento li ha voluti lui e ora si sente responsabile».

Il 5 ottobre Aza Petrovic torna a vedere positivo: «Ora credo che siamo riusciti a risolvere i nostri problemi apparsi in precampionato».

Ma non sarà così. Pacheco vede il campo per 9’ con Sassari alla prima giornata, nell’ultima gara anche Demetrio resta a guardare: «negli ultimi due mesi non è stato convincente».

Oggi l’addio ufficiale.