Ora è ufficiale: Ario Costa lascia la presidenza della VL Pesaro. Si chiude una storia che ha segnato il nostro basket. Sempre e solo nel bene. Va ricordato.
Ligure di Cogorno, Ario Costa, classe 1961, lascia presto la sua regione. Di fatto, la sua carriera passa per due maglie. Brescia e Pesaro.
Con la fu Eib gioca dal 1977 al 1984, 187 presenze e 1.492 punti segnati. Nel 2015 il club ritira la sua maglia numero 14, tre anni dopo l’addio da GM.
Quindi, Pesaro. Centro di 211 centimetri, Ario Costa arriva alla VL nel 1984. Allenato da Valerio Bianchini, con lo storico compagno Walter Magnifico, vince lo scudetto del 1988 in una durissima finale chiusa a gara-4 con la Tracer Milano.
Si ripeterà due anni dopo con un bresciano, Sergio Scariolo, sempre a gara-4 ma con la Ranger Varese.
Poco da dire, quello che Pesaro ha vinto è totalmente legato ad Ario Costa (Coppa Coppe del 1983 a parte), non dimenticando le Coppa Italia del 1985 e del 1992. Sino all’addio del 1996 Costa gioca altre tre finali Scudetto, due di Coppa delle Coppe e due di Korac.
198 presenze in Nazionale, oro Europeo a Nantes nel 1983, dal 2013 è presidente della VL Pesaro. Non sono anni semplici, ma la squadra resiste nelle posizioni di rincalzo della classifica giocando una finale di Coppa Italia e due quarti di finale playoff, per quanto “salvata” dallo stop del campionato nel 2020.
Una storia infinita, nel 2022 il club ritira la sua maglia numero 14, come Brescia: «una società che è stato un onore per me servire prima come giocatore per 12 anni, poi come dirigente per altri 6 ed infine come presidente per ulteriori 12».
Le sue parole dicono tutto. Ario Costa-VL Pesaro, una storia di trent’anni che resterà.
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