È servita una magia allo scadere per scrivere una delle pagine più memorabili della storia recente dell’Aquila Basket. E probabilmente di mezzo c’è anche una certa giustizia divina. Quella di ieri sera poteva essere l’ultima uscita davanti al pubblico di casa per questa Aquila Trento, e per Paolo Galbiati, che ha già annunciato il suo addio.
La tripla di Myles Cale sulla sirena ha regalato un momento di giubilo collettivo e ossigeno ad un gruppo che ora non ha dubbi: vuole un’altra gara casalinga, con Milano. È 1-1 nella serie, che ora si sposta a Milano per due gare in trasferta dove Trento proverà a sorprendere ancora.
La squadra di Paolo Galbiati ha disputato una gara di cuore, intensità e sacrificio. Trascinata da un sontuoso Quinn Ellis (17 punti, 10 rimbalzi, 5 assist per il futuro milanese, che stravince ancora il confronto con Nico Mannion), l’Aquila ha saputo dominare i ritmi del match per larghi tratti, contenere le bocche da fuoco milanesi, e soprattutto reagire con freddezza nei momenti critici. Dopo un vantaggio a doppia cifra nel terzo quarto, Trento ha subìto la rimonta dell’Armani che con Mirotic ha pareggiato a quota 67 a meno di due minuti dalla fine.
Poi, il finale: Ford sbaglia il tiro della vittoria, Mirotic perde palla, e Cale – sin lì con una gara ordinaria – inventa un tiro fuori equilibrio da sette metri. Solo rete. Un colpo di genio che manda in delirio il T Quotidiano Arena e tiene viva la serie.
Con due assenze pesanti (Pecchia e Zukauskas), un attacco a tratti farraginoso e una Milano che nel finale ha preso il controllo a rimbalzo offensivo, il successo di Trento è un capolavoro di spirito, e certo anche di fortuna. Ora, all’Aquila servirà almeno un colpo al Forum per continuare a sognare la semifinale. Con questa intensità, nulla è impossibile.
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