E’ a Trento già da qualche settimana, ha preso parte al ritiro del gruppo in Val di Non e alla prima uscita stagionale nell’amichevole contro Verona: ma la presentazione alla stampa di Matteo Spagnolo è stato in ogni caso un momento particolarmente intenso ed atteso. Al quartier generale dei bianconeri di Corso del Lavoro e della Scienza il nuovo numero 9, al fianco del Presidente Luigi Longhi, questa mattina ha risposto alle tante domande dei giornalisti e degli operatori dei media intervenuti.
LUIGI LONGHI (Presidente DOLOMITI ENERGIA BASKET TRENTINO): «L’arrivo di Matteo Spagnolo è stato il risultato di un’operazione complessa: per questo ringrazio il grande lavoro del direttore sportivo Rudy Gaddo e di tutto lo staff, oltre che naturalmente Matteo per aver scelto il nostro progetto. Siamo orgogliosi di aver portato a Trento un talento internazionale della qualità e della prospettiva di Spagnolo: abbiamo assemblato un roster di alto livello, puntando sugli italiani e sui giovani, e sono sicuro che continuando a lavorare con la determinazione e lo spirito mostrati in questi giorni in ritiro e in palestra la squadra si toglierà grandi soddisfazioni».
MATTEO SPAGNOLO (Playmaker DOLOMITI ENERGIA BASKET TRENTINO): «La Dolomiti Energia è un club molto serio, conosciuto a livello internazionale per la cultura del lavoro all’interno dell’organizzazione: questo per me è un anno importante, volevo essere in un contesto in cui poter lavorare al massimo ogni giorno, e per quelle che sono le sensazioni dei primi giorni devo dire di aver fatto la scelta giusta. Strutture, staff e compagni di squadra sono di altissimo livello. Poi conoscevo coach Molin dalle esperienze in Nazionale, tutti i tasselli sono andati al posto giusto. In cosa dovrò migliorare? Sono ancora all’inizio della mia carriera, voglio crescere sotto tutti i punti di vista: rafforzare quelle che sono le mie armi migliori, ridurre i miei punti di debolezza. Uno dei focus principali in questa stagione sarà la difesa, ma cercherò di fare passi avanti in tutti gli aspetti del gioco. Sono un giocatore che ama attaccare, gestire il pallone e il ritmo dell’attacco, ma mi piace passare la palla, fare assist per i compagni. L’allenatore del Real Madrid Pablo Laso un giorno mi disse: “Se vuoi continuare a palleggiare, comprati un pallone”. Diciamo che crescendo, ogni tanto fa bene anche sentirsi qualche parola così da grandi allenatori del calibro di Laso… Ma gli anni a Madrid sono stati fantastici, sotto tutti i punti di vista. La Nazionale? Sono molto dispiaciuto per l’infortunio di Danilo Gallinari, ma la squadra ha la chance di fare grandi cose: non mi perderò una partita e farò il tifo per gli Azzurri».
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