Intervistato da Paolo Silvestri su “L’Adige”, il direttore generale della Dolomiti Energia Trentino Andrea Nardelli ha commentato la recente eliminazione contro l’EA7 Emporio Armani Milano negli LBA Playoff Unipol 2025: “Una serie emotivamente alta. Nelle due gare al T Quotidiano Arena il clima sembrava quello dei palazzetti più famosi. È stato un delirio, una prova di notevole maturità di pubblico e ambiente. Forse il momento più al to della nostra storia quanto a pathos e voglia di vincere tutti assieme. Due gare emozionanti al di là della differenza minima del punteggio finale. La serie a Milano invece si è aperta con una Gara 3 strana. Non c’era la stessa carica come ambiente e un po’ ci ha condizionato negativamente. Milano ha fatto una grande partita con percentuali irreali. Sabato non ci siamo sciolti di fronte alle difficoltà, ma anzi, ci siamo compattati tenendo il campo alla pari. E questa è la misura di squadra e club. Potevamo vincere, ma abbiamo perso con onore con Milano che ha giocato con l’intensità fisica da Eurolega. Intensità che abbiamo provato a pareggiare a volte riuscendoci, a volte proprio no”.
Quella conclusa è stata comunque una stagione storica per l’Aquila: “Clamorosa come il gruppo che sabato sera più del dispiacere della sconfitta aveva il dispiacere di non poter vivere ancora assieme tutti i giorni. L’impegno è altissimo. Il club fa tutto quello che può per curare ogni dettaglio per creare le basi affinché i giocatori siano nelle migliori condizioni per lavorare. Servono le persone giuste”.
Molti giocatori potrebbero lasciare il club: “Abbiamo diversi giocatori sotto contratto ma con uscite, vedremo se verranno pagati i buy-out. Tanti parlano, ma nessuno è arrivato a liberarli. Certo, sono tutti attenzionati. Non ci sarà un punto a capo, ma si sta lavorando ormai da mesi. Cerchiamo persone che hanno voglia di crescere. Non necessariamente diciottenni, ma giocatori non al massimo di potenziale e carriera. Quello che vogliamo, e per noi è l’orgoglio più grande, è sviluppare le potenzialità di chi viene qui”.
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