Andrea Cinciarini, in corsa per il premio di mvp della stagione di LBA Serie A UnipolSai, si racconta su Tuttosport.
SULLA SCELTA REGGIO EMILIA
«Quando ho optato per questa scelta, il ritorno a Reggio Emilia, avvertivo il bisogno di rimettermi in gioco guidando una squadra. Sono orgoglioso dei miei sei anni a Milano, dando sempre tutto anche nelle ultime due stagioni di minore impiego. Ma non voglio pormi limiti, anche giocando 40 minuti filati. Abbiamo ottenuto grandi risultati, anche se da due mesi siamo senza Candi, Olisevicius, Diouf e giocando di fatto in otto sempre con il doppio impegno. Abbiamo un allenatore tosto e preparato come Caja, che riesce a dare identità alle sue squadre. Insomma, ho scelto di tornare a Reggio per rivivere certe emozioni e sensazioni».
SU CAJA
«Lo conoscevo non solo di fama, perché aveva allenato mio fratello Daniele. Poi ne avevo parlato con Mario Fioretti, amico di entrambi. Anche adesso ci sentiamo spesso, nonostante io non sia più a Milano. Con Caja abbiamo avuto un vantaggio fin dall’approccio. Entrambi siamo due lavoratori instancabili, che considerano l’allenamento l’aspetto più importante».
SUL FUTURO
«Non penso a quando, ma so già cosa sarà il dopo. Resterò nel basket perché è la mia vita. E il primo ruolo sarà fare l’allenatore, già adesso spesso mi sento di dare consigli e forse fa parte del ruolo. Cosa ne pensa mia moglie? Lei è una santa, ma sa anche cosa sia bene il basket per me, appena ho un minuto ne parlo o lo guardo. E poi entrambi sappiamo che è sempre meglio stare a fianco di una persona che ama ciò che fa».
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