Alessandro Ramagli, coach della Tezenis Verona, ha raccontato le basi del club a La Gazzetta dello Sport: «Con la società abbiamo un legame personale costruito negli anni, magari ci pensano prima di darmi un calcio nel c…».
SU ALESSANDRO CAPPELLETTI
«Senza stranieri al suo fianco nel ruolo, sta facendo un’oggettiva fatica fisica. Il passo che dovrà fare adesso è sviluppare la capacità di fare cose semplici proprio quando è più stanco, evitando di affaticarsi di più. È un ragazzo di grande cuore e dedizione. E grandi motivazioni».
SU GIORDANO BORTOLANI
«L’esperienza a Manresa lo ha scottato non solo dal punto di vista cestistico ma anche umano. Quando si va all’estero per la prima volta, non è facile trovare nuovi punti di riferimento. È arrivato con un basso livello di autostima e si è adattato. Ha talento e un innato senso del canestro. Ed è un giocatore di sicuro interesse e futuro. Deve trovare una collocazione nel gruppo, visto che è un fromboliere come Karvel Anderson, il nostro miglior realizzatore».
SU DAVIDE CASARIN
«Sta crescendo come playmaker, ricordiamoci sempre che è del 2003. In Serie A della sua età sono pochi a stare in campo. Nelle giovanili non giocava play, ma era un realizzatore, un tuttofare. Chiudeva il gioco più che crearlo. Le indicazioni sono positive e con qualche stampella vicina si sta consolidando. La stoffa ce l’ha, ora deve crederci e migliorare nei dettagli».
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