Alessandro Magro, coach della Germani Brescia, commenta così il successo della Germani Brescia contro la Givova Scafati: «La sensazione è che avessimo iniziato la partita un po’ contratti, un po’ preoccupati, un po’ nervosi. E sinceramente se volessi fare una conferenza stampa molto molto breve basta vedere i 48 punti all’intervallo e i 78 alla fine».
«Con gli stessi giocatori è cambiato completamente il livello d’energia. E’ ovvio che nel primo tempo ci sono state delle percentuali per loro e nel secondo tempo ce ne sono state altre, ma è anche figlio della volontà di provare a essere un po’ più aggressivi. Loro hanno deciso di riempire tanto l’area come hanno fatto sia Pesaro che Napoli».
«Amedeo è tornato nella versione Amedeo come palleggiatore e siamo riusciti ad aprire il campo per provare ad attaccare l’area con tutti gli esterni. Una scelta che ha pagato però credo che la cosa più importante sia stata l’approccio difensivo che abbiamo avuto».
«Mi collego a questo e vi dico un’altra cosa. Veramente, non è una polemica, è un’analisi. Questa è l’undicesima settimana dove siamo primi in classifica. Giusto? Su 22 giocate. Non è scontato. Non è scontato».
«Cioè, quello che stiamo vivendo non è scontato. La, tra virgolette, pressione di dover vincere dopo che abbiamo perso una partita in trasferta, dopo cinque vittorie consecutive con uno scarto di 22 punti, è qualcosa che dobbiamo imparare sicuramente a gestire perché questo è un gruppo che vuole crescere. Però vi do una notizia».
«Molto probabilmente perderemo ancora da qui alla fine del campionato. Può succedere. e vi ripeto non è una polemica con voi che ringrazio perché raccontate le nostre gesta. Anche l’ingresso in campo secondo me è figlio del fatto che era una partita che dovevamo vincere per forza e non sto qui a citarlo ma voglio dire anche voi guardate gli altri risultati, vedete quello che succede. Se noi pensiamo alle quattro grandi squadre in questo momento siamo a più 10 con lo sconto diretto favorevole sulla quinta, questo ci dà la consapevolezza secondo me che abbiamo fatto e vogliamo continuare a fare un buon lavoro».
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