Alessandro Magro, coach di Germani Brescia, protagonista sul Corriere dello Sport. Ecco alcune sue dichiarazioni.
SULLA STAGIONE
«Mi affido a un santone del basket come Popovich che ha sempre detto: non alleno per i record. Però mi tengo stretto il valore di questa striscia, per come è nata. Ferrari mi ha fatto tornare a Brescia, qui mi conoscono bene e sanno come lavoro. L’inizio di stagione non è stato rose e fiori. Avevamo scelto di rovesciare la squadra, di fare tabula rasa. Trovare gli equilibri e la chimica giusta non è stato semplice. Tre sconfitte, poi tre vittorie, poi ancora tre sconfitte. Siamo andati un po’ sulle montagne russe, infine il meccanismo ha iniziato a funzionare».
SU MITROU-LONG E ADV
«Della Valle ha voluto Brescia ed è stato merito della proprietà portarlo con noi. La squadra l’ho pensata e costruita attorno a lui. Amedeo ci sta dando non solo punti ma anche tanta leadership. Sembra la versione italiana di Clay Thompson. Pensi stia andando con un filo di gas e invece eccolo che si accende. Con Mitrou-Long si compensa. Sul valore del canadese non c’erano dubbi, sul carattere magari qualcuno. In estate ci siamo fatti una lunga chiacchierata. Portarlo alla Germani è stata la prima vittoria, vederlo crescere e integrarsi al meglio nel basket europeo un’altra. Non è un play puro, ce ne faremo una ragione».
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