Coach Neven Spahija ha incontrato la stampa locale per fare il punto della situazione sulla Reyer Venezia. Il coach croato, come aveva promesso, ha parlato in un ottimo italiano senza mai usare la lingua inglese. Sempre disponibile e cordiale con tutti ha iniziato parlando della passata stagione.
“Ho capito bene cosa è successo e dove ci sono stati gli errori nel finale di stagione. Quando si perde così un playoff (il quarto di finale con Sassari, ndr) è sempre responsabilità dell’allenatore. Sono qui da tre mesi, ma questa non è una giustificazione, ho preso la squadra e abbiamo fatto molto bene, mentre nella post season abbiamo fatto male. Ho parlato con la società e ho spiegato le mie idee e le ragioni perché siamo stati eliminati per il secondo anno consecutivo al primo turno playoff”.
Età media troppo alta. La nuova Reyer sarà con più atletismo e ringiovanimento.
“Quella della passata stagione è stata una squadra con l’età media molto alta, la più alta in Italia e tra le più alte in Europa. Per me la pallacanestro a livello alto deve essere un mix di giocatori veterani, giovani e anche giovani di sviluppo. Se in un roster hai solo veterani è più difficile. Si è visto con Sassari quando abbiamo giocato due partite in tre giorni: questa non è una scusa, ma una spiegazione. Abbiamo pagato questo aspetto e a livello fisico abbiamo sofferto tanto Sassari soprattutto ai rimbalzi. Non siamo riusciti a giocare il nostro tipo di pallacanestro e conseguentemente il club ha accettato le mie idee e insieme abbiamo deciso di cambiare giocatori. Voglio avere un equilibrio tra veterani e giocatori giovani, per giovani intendo giocatori veri (25-26 anni) più atletici con maggiore potenza perché una stagione che dura 10 mesi non è facile da affrontare con un roster composto da atleti tutti oltre i 30 e passa anni. Ai ragazzi dell’anno scorso non posso dire nulla, abbiamo giocato molte buone partite però disputare una partita a settimana è diverso rispetto a quando ne fai tante ravvicinate”.
Sull’arrivo di Molin.
Spahija durante la stagione aveva speso parole importanti nei confronti di coach Molin dopo la sfida con Trento:
“Cambia il modo di lavorare – spiega il tecnico croato – Lele Molin, secondo me, è uno dei migliori allenatori che abbiamo in Italia: è un coach straordinario. Conosco molto bene la sua carriera, è stato per tante stagioni con Ettore Messina e abbiamo giocato spesso da avversari. Ha una grande conoscenza della pallacanestro soprattutto per quanto riguarda la parte difensiva e questo è molto importante. Nello staff tecnico ci sarà anche un terzo allenatore per lo sviluppo”
Sulla scelta dei nuovi giocatori.
Venezia al momento ha sette giocatori che faranno parte del roster 2022-23: De Nicolao, Spissu, Tessitori, Brooks, Chillo e il ritorno di Davide Casarin a cui si aggiunge la riconferma ufficiale di Jordan Parks:
“Sono ottimista nella scelta di prendere nuovi giocatori bravi e giusti che siano utili alla squadra. Il lavoro enorme poi è quello di trovare e avere la giusta chimica di squadra: è la cosa più importante. Ci sono tanti talenti, però mettere i giocatori insieme è l’aspetto più determinante”.
Su Michael Bramos.
“Un giocatore come Michael Bramos non si trova. Io ho lavorato tanti anni in Eurolega e non ho mai capito come i team del torneo più importante d’Europa non abbiano voluto prendere un giocatore come Bramos. La Reyer è una squadra importante, ma io sono sorpreso che non abbia giocato in Eurolega. Un giocatore completo, una persona così brava è molto difficile da trovare. Io sono ottimista per il futuro, ma Bramos è Bramos e così non ce ne sono”.
Sul mercato giocatori.
“Fare mercato è una battaglia, ma io sono fortunato perché ho lavorato con gli agenti di tanti giocatori per molti anni. La mia agenzia mi manda o segnala un giocatore che ha talento a livelli alti. La Reyer e tutta la proprietà vuole crescere ed è molto ambiziosa e penso che il club voglia fare sempre di più. Chi si sviluppa qui a Venezia rimane e non va via.”
Sulla finale LBA tra Milano e Bologna
“Sono due grandi squadre, allenate da due allenatori di altissimo livello ed è difficile dire che potrà vincere la finale. Arrivano anche al massimo della condizione e nelle rispettive semifinali hanno dominato. Bisognerà che gli altri team migliorino per diminuire il gap”.
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