Achille Polonara ha incontrato la stampa alla vigilia del match con il Baskonia. Ecco le parole dell’ala della Virtus Bologna.
«Diciamo che sicuramente piano piano, giorno dopo giorno mi sento sempre meglio. Non sono passati neanche due mesi, quindi ho accelerato un pochino i tempi, però se l’ho fatto è perché mi sento bene. Naturalmente non mi sento al 100%, però mi sento di dare un contributo importante alla squadra».
«Veniamo da una serie di sconfitte di fila fuori casa, quindi naturalmente sappiamo che è un campo molto difficile, Vitoria, però vogliamo rifarci e poi sappiamo benissimo che in Eurolega fa la differenza vincere fuori casa, quindi dobbiamo cercare di ritornare a Bologna con la vittoria».
«Ho avuto la vicinanza da mia famiglia, dai miei amici, ma anche da gente che non conosco, da persone che non avrei mai pensato che mi avrebbero scritto o chiamato, quindi sono stato molto contento, è stata una forza in più per passare questo brutto momento».
«Loro vengono da un ottimo momento, da quando hanno cambiato l’alleatore solo in Eurolega a 7 vittorie su 8 quindi sarà una partita molto dura, il pubblico comunque sarà sicuramente molto infuocato perché sono in un buon momento quindi saranno super carichi. Sono una squadra di grande talento, una squadra giovane, di ragazzi che vogliono emergere, allenata molto bene perché comunque Ivanovic ha grande esperienza e dovremo fare una partita perfetta per vincere».
«Non so dire che percentuale, naturalmente non mi sento al 100%, però cerco di dare un contributo ai miei compagni, al mio staff, quindi non ti so dire ancora quando sarò al 100%, ma già sono contento di essere in campo».
«E’ stato un momento naturalmente difficile per me perché io non mi ero mai neanche operato a niente per fortuna in 32 anni. Quindi è stata una bella botta però è chiaro che non venivo da un buon momento cestistico pre intervento e quindi lo prendo come un reset e anche perché comunque sto in una squadra nuova, sto indossando dei colori nuovi quindi voglio che diciamo sia un rinizio della mia seconda parte di carriera».
«Io Ivanovic lo adoro perché comunque per me è stato un allenatore importantissimo, che mi ha dato grande fiducia e grande responsabilità quando ero a Baskonia. Mi ha fatto crescere tanto sia come persona che come giocatore quindi io non ti posso parlare solo che bene di Ivanovic».
«Si è duro però penso che con molti giocatori diciamo ecco puoi fare il duro con altri magari meno con i giocatori più esperti con giocatori magari che stanno già sui 35 magari è più difficile, però io ero alle prime esperienze di Eurolega, eravamo una squadra comunque non con molta esperienza con tanti giovani e quindi diciamo questo suo essere duro è stato di aiuto alla squadra».
Su Sinisa Mihajlovic: «Diciamo che è una delle leggende di Bologna, del calcio bolognese, e se non sbaglio era anche un grande appassionato di basket. Naturalmente ho seguito le sue interviste e le sue dichiarazioni quando non stava molto bene, e mi ha subito impressionato questa comunque sua forza di volontà di andare avanti e di cercare di lottare anche nei momenti difficili, quindi questo è quello che mi è rimasto impresso».
Sul rapporto con Luca Banchi: «E’ molto buono, mi piace molto lui perché ha una grande comunicazione con i giocatori e ci trasmette naturalmente quello che possiamo fare, ci dà una grande mano in allenamento, in partita e ha grande stima del gruppo quindi poi penso che i risultati stanno vedendo e credo che tutti siano contenti a Bologna, da parte Virtus, del suo arrivo».
Suo tiro da 3: «Sì, è mancato un pochino, però so benissimo che comunque sarebbe tornato col lavoro e spero naturalmente che sia una cosa più costante».
«No, ho affrettato i tempi nel senso che magari molti mi dicevano “guarda se non sei ancora in forma perché non ti prendi di più del tuo tempo?”. Però naturalmente i medici non è che mi hanno detto “ora puoi iniziare” se non potevo iniziare, quindi se mi hanno detto “puoi iniziare” vuol dire che ero in grado di iniziare naturalmente. Quando stai fuori per uno o due mesi, anche se è un semplice infortunio, quando rientri non sei al 100%, atleticamente e fisicamente. Ti ci vuole magari qualche settimana per rientrare al top, però con il lavoro in palestra, piano piano, mi sento sempre meglio».
«Ma questo non lo so, ho ricevuto parecchi messaggi di gente che ha preso questa mia vicenda come uno stimolo in più, un esempio e quindi penso che per alcuni sicuramente possa essere d’esempio anche per me lo è stato sicuramente. E’ una cosa che comunque ti fa apprezzare anche le semplici cose, tipo andare in palestra quando prima magari dici “che palle c’è allenamento” adesso invece vai in palestra con con un’altra mentalità e un altro stimolo».
«È una cosa che lì per lì è un momento molto duro e poi piano piano si esce da questo momentaccio. Con la forza di volontà penso che in queste situazioni sia fondamentale l’aspetto mentale, stare sempre lì sul pezzo e lottare e non abbattersi, questo è fondamentale».
«Soprattutto ai tifosi virtusini mi sono stati sempre vicino, incitandomi e ho visto la loro volontà di vedermi il più presto possibile sul campo, quindi ringrazio per questo e cerco di ripagare sul campo naturalmente questo incoraggiamento che c’è stato, questo supporto».
«Il Poz l’ha presa molto male, perché poi lui è uno molto emotivo quindi quando mi ha chiamato era veramente a pezzi, mi è stato detto anche che quando ha saputo la notizia si è messo a piangere, quindi noi abbiamo un ottimo rapporto che va oltre al giocatore allenatore quindi so bene che non l’ha presa benissimo. Mi ha chiamato grande tante volte anche nel periodo dell’operazione anche prima l’operazione e dopo quindi è stato veramente vicino come sempre anche se è a Lione».
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