DoPPia DoPPia #3: Tiratori, croci e delizie – Parte I (di Pietro Pisaneschi)

Terzo appuntamento con la rubrica di basket e numeri a cura di Pietro Pisaneschi. Analizziamo i tiratori più affidabili del nostro campionato

Terzo appuntamento con la rubrica di basket e numeri a cura di Pietro Pisaneschi. Ogni settimana, “DoPPia DoPPia” si occupa di analizzare un aspetto statistico della Serie A italiana. Questa settimana (e non solo) parliamo dei tiratori.

Nella puntata precedente (qui il link per leggerla) avevamo parlato di alcuni dei migliori centri della Serie A e di quali soluzioni offensive preferissero sfruttare. Oggi invece analizziamo i tiratori più affidabili del nostro campionato. Un discorso talmente ampio che non può esaurirsi in una singola puntata e che dunque riprenderemo anche nelle prossime uscite.

PIEDI A TERRA SU UNO SCARICO, ALVITI È LO SPECIALISTA

Partiamo da una situazione comune per un tiratore, ossia ricevere il pallone su uno scarico e prendersi un tiro senza palleggiare. Premettendo che Trieste è la squadra che ha giocato meno partite in Serie A a causa dei rinvii che l’hanno coinvolta (5 partite su 9 disputate), il giocatore che segna più punti nella situazione analizzata è Davide Alviti. L’ala nativa di Alatri, uno dei tanti esordienti nell’ultimo impegno della Nazionale azzurra contro la Russia, segna 6.6 punti a gara con tiri piedi a terra, ossia quasi la metà del proprio fatturato offensivo medio (13.6). Alviti tira con un mortifero 82.5% effettivo (ossia la percentuale calibrata sul maggior impatto del tiro da tre) e segna 1.65 punti a possesso senza effettuare neppure un palleggio. La chiamata in Nazionale non è dunque frutto del caso nonostante il giocatore di Trieste non veda un campo di Serie A da 35 giorni. Se invece andiamo alla ricerca di un giocatore con più partite all’attivo, allora l’indirizzo giusto è quello di Eimantas Bendzius. Il lituano di Sassari tira con il 68.3% effettivo quando si prende un tiro piedi a terra segnando 5.8 punti a gara. C’è poi il caso Austin Daye. Il figlio di Darren, anche a causa di un infortunio che sta minando il suo rendimento, sta tenendo la media realizzativa più bassa da quando gioca a Venezia (9.6 punti a gara contro i 13.2 segnati di media nelle precedenti tre stagioni in laguna) prendendosi però anche quasi la metà dei tiri (6.2 quest’anno, 11.3 nel 2019/20). La mano del numero 9 orogranata è però sempre quella: 95.5% effettivo quando tira piedi a terra senza palleggiare. Può segnare meno, ma Daye è un tiratore sempre affidabile e l’analisi successiva lo dimostra.

CATCH AND SHOOT, CREMONA PRENDE E SPARA. BRAMOS SOTTO MEDIA

Ricevere palla e tirare, ci sono certi giocatori che non se lo fanno ripetere due volte. In questa statistica non rientrano solo gli scarichi ma, ad esempio, i palloni ricevuti dopo una rimessa effettuata. Anche in questa situazione, Austin Daye si dimostra tra i giocatori più affidabili con un idilliaco 91.2% effettivo (1.82 punti a possesso) ma c’è chi fa meglio di lui. Di Topias Palmi, il finlandese con la mano calda, avevamo già parlato (qui il link) e anche in situazione di catch and shoot il giocatore della Vanoli risulta tremendamente efficace: 95.5% effettivo, quasi due punti a tiro (1.91). Cremona è comunque la squadra che prende più catch and shoot in tutta la Serie A dopo Varese (20.2 tiri a partita per la squadra di Galbiati contro i 21.4 della Openjobmetis) nonostante ci siano 3 partite giocate di differenza. Sul podio dei giocatori che sentono bruciare la palla tra le mani, la Vanoli ne piazza due. Medaglia d’oro per Fabio Mian (6.3 tiri a partita, 47.4% effettivo), bronzo invece per Daulton Hommes (5.0 tiri a partita, 45%). Nel mezzo, al secondo posto, il solito Davide Alviti che è anche il giocatore che segna di più in catch and shoot in Serie A: 9.4 punti di media a gara con il 75.8% effettivo. E poi arriviamo a Michael Bramos. Non trovarlo in cima a questa classifica sorprende. Il rendimento in catch and shoot dell’americano con passaporto greco di Venezia è il più basso da quando gioca in Serie A. Il 45.8% effettivo (0.94 punti per possesso) cozza con il 61.6% effettivo di media tenuto nelle precedenti 5 stagioni. Il massimo, Michael Bramos lo raggiunse nel 2017/18: 66.2% effettivo con 1.33 punti per possesso.

IL TEMPO STA PER SCADERE? PALLA AL PROFESSOR LOGAN

Un’altra situazione nella quale si vede la qualità dei tiratori è quella in cui la sirena dei 24 secondi o di fine quarto incombe. Cremona è la squadra che prende più tiri quando il cronometro di tiro segna meno di 5 secondi (15.8 tiri a partita). Sul podio insieme alla Vanoli troviamo Reggio Emilia (14.5) e Trento (13.8), mentre in fondo alla classifica stazionano Brindisi (8.2) e Sassari (7.9) che preferiscono costruire il tiro nei primi secondi dell’azione. La squadra più efficace in questa situazione di gioco è la Dolomiti Energia con 0.95 punti per possesso e Victor Sanders dà una grossa mano alla statistica con il 72.5% effettivo. Tomas Kyzlink è il giocatore che segna di più in situazione di tempo che sta per scadere (4.2 punti per gara con il 45.5% effettivo) ma se ci basiamo sui punti per per possesso allora lo specialista è David Logan. La guardia di Chicago quando prende un tiro negli ultimi 5 secondi dell’azione segna nel 52% delle volte con 1.35 punti per possesso. Subito dietro Logan arriva Toney Douglas di Varese con 1.32 punti per possesso. E poi c’è la solita Cremona con Daulton Hommes per un tiro su uno scarico (52.9% effettivo) o T.J. Williams per sfruttare un blocco e andare al ferro. Infine, Tommaso Baldasso della Virtus Roma è il giocatore che si prende più tiri allo scadere (3.8 a partita) ma al contempo non viene assistito dalle percentuali (1.9 punti a gara, 19.1% effettivo). A parziale discolpa del play torinese, conta il fatto che in stagione è stato molto spesso costretto a forzare tiri a seguito di attacchi poco fruttiferi da parte della squadra capitolina. Il tiro allo scadere, per Baldasso è più un’esigenza che una scelta.

Alla settimana prossima, buon basket a tutti!

Pietro Pisaneschi