Oggi 28 febbraio 2024 ricorrono 100 anni dalla nascita di Aldo Giordani: giornalista, telecronista Rai per 35 anni e fondatore della rivista “Superbasket”.
Nato a Milano, Giordani è cresciuto tra Bologna e Roma, dove ha giocato nella Ginnastica Roma militando nel massimo campionato italiano.
Giordani inizia la sua carriera di giornalista dirigendo la rivista federale «Pallacanestro» trasformando la testata in «Basket». È stato poi capo redattore di «Sport Illustrato» e ha curato la rubrica basket del programma “La Domenica Sportiva” e della rivista “Guerin Sportivo”, fondando successivamente il “Guerin Basket”, sulla cui scia è nata il 7 novembre 1978 la rivista “Superbasket”, settimanale specializzato dedicato al mondo del basket italiano ma con ampi spazi dedicati anche al basket d’oltreoceano. Della rivista, oltreché fondatore, è stato direttore responsabile fino al novembre del 1991. Scomparso il 19 ottobre 1992 all’età di 68 anni, Giordani viene considerato uno dei massimi artefici della crescita del basket in Italia. Nel 2008 ha ricevuto il premio alla Memoria dell’Italia Basket Hall of Fame.
“Aldo Giordani – afferma il presidente di Lega Basket Serie A Umberto Gandini – è stato non solo un grande giornalista ma soprattutto un grande divulgatore del nostro sport. A lui dobbiamo riconoscenza per il suo incessante, appassionato e competente lavoro per la propaganda del basket e la sua diffusione: sia con la televisione che poi con la nascita del settimanale “Superbasket” che ha accompagnato gli anni del boom del nostro basket, allevando al contempo una generazione di giornalisti che si sono poi affermati anche grazie alla sua guida. Nel corso della ultima edizione della Frecciarossa Final Eight di Torino abbiamo reso omaggio agli allenatori e ai dirigenti che hanno scritto la storia del basket italiano ed ora, nel giorno del centenario della sua nascita, è il momento di ricordare Aldo Giordani e lo faremo in questi giorni e sui campi della Serie A dove si disputa la prossima giornata di campionato dedicandogli il tributo che si merita”.
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