Petrucci: “Italia Mondiale da 7. Melli ha leadership e carisma indiscutibili”
Le parole a Gazzetta del Presidente FIP: “Pozzecco è un grande allenatore. In Serie A gli italiani devono giocare di più”
Intervista sulla Gazzetta dello Sport per il Presidente FIP, Gianni Petrucci, che esordisce con un voto per la truppa azzurra: "I ragazzi, lo staff e il coach si meritano un bel sette. Ma bisogna sempre puntare a fare di più. Nella vita, quando prendi la laurea, poi devi puntare alla specializzazione. Abbiamo fatto innamorare gli italiani. Le nostre partite sono andate su 3 canali in diretta, non so quale altro sport può permettersi questa fortuna. Abbiamo centrato il nostro obiettivo: rendere più popolare la pallacanestro italiana”.
Sul Quarto di finale con Team USA: “C’eravamo illusi di poter battere gli USA e andare avanti, ma dopo aver visto la partita nessuno può dire niente. C’è ancora troppa differenza tra noi e loro. Sono di un altro pianeta. Quale sport si confronta con queste realtà? (…) Volevo gli Usa per passare alla storia. I giocatori e lo staff potranno dire un giorno di aver giocato contro gli Stati Uniti in un incontro ufficiale di un Mondiale. E anch’io da presidente”.
Sul gruppo azzurro e il Mondiale: "Questa Nazionale ha messo in mostra dei giovani che tra un anno avranno un’esperienza maggiore. Guardate l’età dei vari Spagnolo, Diouf, Procida: sono giocatori che rappresentano il nostro futuro. Tutte le medaglie sono importanti ma hanno un peso diverso. Noi siamo arrivati tra le prime 8 di questo Mondiale mentre squadre che stanno davanti a noi nel ranking non ci sono riuscite: Grecia, Australia, Spagna e Francia. A differenza di altri sport, il numero di nazioni che può puntare a una medaglia si allarga in continuazione. Lo stesso vale per l’accesso al torneo Preolimpico: chi poteva pensare che le Bahamas avessero giocatori NBA di quelli forti. Senza dimenticare la favola del Sud Sudan che si è qualificato ai Giochi”.
Sulla stagione che verrà: "Gli italiani devono giocare di più. Spesso arrivano stranieri nel nostro campionato che non valgono una virgola dei nostri ragazzi. Ma colgo l’occasione per ringraziare la Legabasket e il presidente Gandini che ogni giorno ci hanno fatto sentire la loro vicinanza alla Federazione”.
Su Melli: "La sua leadership è indiscutibile, ha un carisma da professore universitario. Ricordo una frase che mi disse Ali quando lo incontrai a Roma: ‘Campioni olimpici lo si è nella vita, campioni del mondo lo si è ogni quattro anni’. Per il suo modo di essere, Nicolò è campione olimpico”.
Su Pozzecco: "È un condottiero affascinante, sono contento di averlo scelto. Mi sono inquietato dopo la partita con la Repubblica Dominicana, però tutta la squadra gli vuole un bene dell’anima. Ha un atteggiamento esuberante, ma è un grande allenatore, preparato. Toglie il falso mito che per fare il coach serve essere un generale”.
Su Datome: “Lascia al vertice come solo i grandi sanno fare. Come Boniperti e Platini. Si deve essere campioni anche nello scegliere il momento giusto per lasciare”.