Gigi Datome: Il problema è nel passaggio dalle giovanili ai pro. E’ anche questione culturale
Nella lunga intervista concessa a La Stampa, Gigi Datome ha parlato anche del suo incarico federale e delle prospettive
Nella lunga intervista concessa a La Stampa, Gigi Datome ha parlato anche del suo incarico federale e delle prospettive.
SUL SUO LAVORO
“Cercherò di studiare tutte le squadre, i progressi dei giocatori italiani, e gli orientamenti tattici. Nel mio ruolo butterò un occhio anche sui campionati di Serie A2 e di B Nazionale.”
SUL SISTEMA ITALIANO
“Le Nazionali giovanili sono sempre state tra le migliori cinque-sei d’Europa. L’annoso problema consiste nel passaggio dalla fine del percorso giovanile allo sbocco nei professionisti. In Italia è anche una questione culturale. Faccio un esempio: ero considerato uno dei migliori Under 20 d’Europa del 1987, insieme a Teodosic e Llull. Uno andò all’Olympiacos, l’altro al Real e io, con il massimo rispetto, a Scafati e non in un club di Eurolega. Dobbiamo creare un processo virtuoso: il lavoro della Nazionale è estivo, ma la Federbasket può essere un punto di riferimento per il lavoro delle società meno strutturate, fornendo delle linee guida.”
SUI SUOI PROGETTI
“Uno dei progetti consisterà in visite per ogni regione, per dei miniraduni e osservare i migliori prospetti delle annate 2007, 2008 e 2009. Porteremo le linee tecniche del settore Squadre Nazionali, che partono dal ct Pozzecco e arrivano fino al tecnico federale Sodini, incontrando gli allenatori e i preparatori. Ci confronteremo e capiremo le esigenze specifiche di ogni territorio.”
SUI TEMPI
“Serve tempo, direi almeno due cicli quadriennali. Sarebbe bello riscontrare già nel 2028 una crescita dei profili che monitoriamo adesso con le Academy Under 13, un’idea del GM Trainotti.”