Zach LeDay: Con Milano vogliamo fare qualcosa di speciale
Il grande assente di questa sera, Zach LeDay: Il talento a Milano non ha limiti
Il grande assente di questa sera, Zach LeDay, è stato intervistato dal sito lituano 15min.lt nel giorno del confronto di Olimpia Milano con il suo passato, lo Zalgiris Kaunas. Ecco alcune sue dichiarazioni.
SUL SUO PASSATO
«Lo Zalgiris mi resterà sempre nel cuore, è un posto speciale dove ho imparato molto. E’ un club importante, ma davvero non ha prezzo quanto ho appreso dall’organizzazione e da Jasikevicius. Mi hanno reso un uomo e un giocatore migliore».
SU OLIMPIA MILANO
«Cerchiamo di vivere partita dopo partita. Vogliamo fare qualcosa di speciale. Pochi giocatori sono rimasti in squadra dall’anno scorso. Ci siamo radunati presto e abbiamo deciso di fare qualcosa di memorabile. Dobbiamo continuare a farlo. Se non ci facciamo travolgere dall’ansia, il successo arriverà. Il talento a Milano non ha limiti».
SU UN FUTURO IN NBA
«Non penso al futuro. Mi sento fortunato a stare a Milano. Ma pensiamo ad un anno fa: mai avrei pensato di andarmene via da Kaunas, e che Jasikevicius si sarebbe ritrovato a Barcellona. Il futuro è imprevedibile. Cerco solo di lavorare sodo ogni giorno. Voglio diventare un giocatore migliore, aiutare la squadra a vincere e ad avere successo. Voglio vincere il più possibile durante la mia carriera. Dio mi sta spingendo in avanti e devo continuare il lavoro che ho iniziato».
SULLE AMBIZIONI DI MILANO
«L’obiettivo è vincere tutto. Questo è quello che devono pensare tutte le squadre, ecco perché giochiamo a basket. Ma non possiamo avere fretta, dobbiamo guardare partita per partita e imparare dagli errori. Dobbiamo controllare le cose che possiamo controllare».
SU ETTORE MESSINA
«Messina ha trascorso un lungo periodo in NBA e ha vinto molti titoli in Europa prima di andare negli Stati Uniti. Ha vissuto un lungo periodo con i San Antonio Spurs e ha acquisito nuove esperienze, una filosofia diversa. Ha lavorato per molti anni ai massimi livelli con i migliori giocatori, ha visto il loro lavoro ogni giorno e al suo ritorno in Europa ha unito le filosofie di due mondi diversi del basket».
«Sono nato e cresciuto in America, e lui aveva una gamba in Italia e l’altra in America. Ettore parte dal talento dei suoi giocatori e ha chiari principi di lavoro che cerca di trasmettere. La filosofia mista tra basket europeo e NBA è il suo vantaggio. Sono riuscito a capirla e ho vinto due trofei. Vogliamo chiudere la stagione nel modo giusto: abbiamo due altri obiettivi».
SUL PARAGONE MESSINA-JASIKEVICIUS
«In termini di richieste, sono molto simili. Come sapete, Jasikevicius ha un sistema. Se non giochi in quel sistema sistema, non importa chi sei o cosa fai, semplicemente non giochi. Saras ha un sistema, Messina richiede la giusta azione dopo la giusta lettura delle situazioni. Secondo lui, devi giocare in funzione del bene della squadra. Sono due allenatori diversi ma simili, per richieste e rigore. Sono il giocatore più giovane della squadra, quindi Ettore lavora di più con me. Devo essere sempre pronto».
SUL CONSIGLIO PIU’ PREZIOSO DI SARAS
«La cosa che mi ha colpito di più è la cura nella preparazione delle gare di Saras. Lo fa a livello élite. Vedi, il Barcellona è una grande squadra, giocatori meravigliosi, ma solo l’etica del lavoro e la preparazione di Saras per la partita possono portare la squadra al vertice. Le cose che fa prima della partita sono l’analisi degli avversari, la ricerca dei punti deboli, la preparazione … Voglio che la mia mentalità sia la stessa. Ora prendo molto sul serio ogni partita».