Wiltjer: “Sono un giocatore altruista, gioco unicamente per la squadra”
Le prime dichiarazioni in orogranata di Kyle Wiltjer
Oggi al Palasport Taliercio è stato presentato Kyle Wiltjer, il nuovo lungo dell’Umana Reyer Venezia che ha scelto il numero 33. Ecco le sue dichiarazioni.
Quali sono le tue emozioni di queste prime ore in maglia Reyer?
E’ un grande onore per me rappresentare questa società e sono molto entusiasta per questa opportunità. Ho molta affinità con il coach, in questi anni ci siamo affrontati in campo e sentiti anche fuori, appena ho avuto questa opportunità l’ho colta al volo. Sono pronto ed in forma perché mi stavo allenando con una squadra NBA. Ero pronto a tornare in Cina, ma quando è arrivata la chiamata Reyer, io e anche la mia famiglia siamo stati molto felici e non abbiamo esitato. Oggi ho fatto il primo allenamento, ho trovato un grande gruppo di giocatori che mi hanno accolto a braccia aperte per cui non posso che essere felice.
Come ti descriveresti?
Una delle mie caratteristiche principali è che sono un tiratore. Sono un giocatore di squadra, sono molto altruista, gioco unicamente per la squadra. Sono migliorato nel gioco in post basso, difensivamente e a rimbalzo e continuerò a lavorarci. Per tutta la carriera ho giocato in Europa e questo per me è molto importante, metterò a disposizione della squadra la mia esperienza in campo europeo.
Cosa ti aspetti per questo debutto casalingo?
Sono stato catapultato subito in campo e domenica si inizia subito il campionato. Sono un atleta che si sa adattare molto velocemente ai principi offensivi e difensivi di una squadra. Mi sento molto bene mentalmente e fisicamente e devo anche rendere grazie a tutto il coaching staff perché da quando sono arrivato mi ha fatto sentire come se avessi fatto tutta la preparazione qui. Avevano già lavorato sul mio arrivo ed inserimento, hanno reso tutto molto più facile.
Cosa pensi del campionato italiano?
E’ un campionato in cui ci sono tanti giocatori di talento, alcuni li conosco molto bene perché abbiamo giocato contro. Quando giocavo in Spagna seguivo le statistiche e i risultati del campionato italiano, ogni anno cresce di livello.
Tu sei nato a Portland, quando hai deciso di giocare per il Canada?
E’ stata una fortuna avere la possibilità di giocare per il Canada perché mio papà ha la cittadinanza canadese. Aver giocato per il Canada mi ha aperto le strade per l’Europa e per il basket globale. Ho potuto giocare competizioni FIBA e conoscere sul campo la tipologia di basket che è simile in Europa dal punto di vista regolamentare.
Hai sempre giocato con il 33, per quale motivo hai scelto questo numero?
Il 33 è il numero di Larry Bird. Inoltre, quando ero piccolo mio papà era grande fan di Kareem Abdul Jabbar che aveva questa mossa del gancio cielo che è poi diventato uno dei miei gesti tecnici preferiti.
Quanto può arrivare distante la Reyer in questa stagione e cosa pensi dell’Eurocup?
Tutte le squadre in cui ho giocato l’obiettivo di squadra ed anche il mio era vincere. Dal mio punto di vista bisogna sempre provare ad arrivare fino in fondo, sono una persona molto competitiva. Ho già giocato in Eurocup con Malaga, è una grande competizione dove c’è molto talento. E’ vero che non è l’Eurolega, ma è una competizione molto difficile e lunga, quindi dobbiamo pensare e lavorare su una partita alla volta perché puoi ritrovarti sopraffatto se guardi nel lungo periodo.