Westbrook risponde a Stephen A. Smith: Un titolo non mi cambierà la vita, sono già un campione
Westbrook sta viaggiando oltre la tripla-doppia media per la quarta stagione nelle ultime 5
Russell Westbrook risponde all’ennesima provocazione di Stephen A. Smith, reporter di ESPN che non perde occasione per criticare il suo gioco.
“Gioco a basket da tutta la vita. Come ha detto mia moglie su Instagram, è importante che tu non permetta alle persone di scoraggiarti dal raggiungere i tuoi obiettivi. Un ottimo esempio è quando guardo le partite del college, con i telecronisti che in TV dicono qualsiasi cosa su un giovane ragazzo. Non lo conoscono, non conoscono la sua famiglia, non sanno da dove viene. Non conoscono le sue lotte, non conoscono il suo dolore; non sanno niente del ragazzo. Una cosa detta in TV può determinare il modo in cui si viene visti e considerati dalle persone…Una percezione sbagliata può condizionare il futuro di un ragazzo, magari per quel motivo non sarà scelto al Draft e non riuscirà ad aiutare la sua famiglia e la sua comunità…”
Sulle parole di Smith.
“Di solito non mi piace discutere, preferisco farmi da parte…
Ma una cosa che non permetterò più che accada è lasciare che le persone creino narrazioni e parlino costantemente male di me senza alcun motivo, perchè io metto tutto me stesso in campo ogni sera. E uso la mia piattaforma per essere in grado di aiutare le persone in tutto il mondo. Nessuno può portarmi via questo. Un titolo non cambierà la mia vita. Sono felice. Sono un campione dal giorno in cui sono arrivato in NBA. Io sono cresciuto per strada…. Sono un campione, ma non devo essere per forza un campione NBA”.
“La mia eredità non si basa su ciò che faccio sul parquet, non giocherò a basket per tutta la vita. La mia eredità è quello che faccio lontano dal campo, quante persone riesco ad influenzare e ispirare lungo il mio viaggio. È per questo motivo che tengo la testa bassa e continuo a spingere, è molto importante non lasciar filtrare la negatività. È stato così per tutta la mia carriera, onestamente. Non c’è nessun altro giocatore che riceve le critiche che io prendo costantemente. Ma è positivo, sto facendo qualcosa di giusto se le persone parlano di me…”.