Virtus Bologna tra i temi caldi di EuroLeague Basketball: il punto
Quali sono le prospettive per il club bianconero nella prossima EuroLeague?
La Virtus Bologna incontra il Ceo di EuroLeague Marshall Glickman a Barcellona, il numero due del club Luca Baraldi mantiene massima prudenza nelle dichiarazioni successive: quali sono le prospettive per il club bianconero nella prossima EuroLeague?
L’analisi
Indubbiamente, sono questi giorni di confronti e riflessioni. Il 18 aprile il Board di EuroLeague si incontrerà per analizzare presente e futuro, e anche la Vu Nera sarà tema del contendere. Non il principale, sul tavolo format, Parigi, Londra e Dubai sono i topic più scottanti.
Al momento non si registrano grossi aggiornamenti, se non il definirsi delle varie posizioni in gioco. Nonostante alcune analisi pubblicate in giornata anche su un quotidiano, la stagione 2023-2024 vedrà al via ancora 18 squadre, come quest’anno.
Questo quanto risulta a Sportando, questo quanto scritto anche da Walter Fuochi in data odierna su Repubblica: «Le squadre della prossima coppa saranno ancora 18, benchè ci sia chi spinga per salire a 20, accontentandone di più, con una chance di immediato ingresso per Parigi o Londra od entrambe (sempre più lontana invece Dubai)».
18 unità, di cui tredici già certe (ovvero i club con licenza più il Monaco). Il quattordicesimo posto dovrebbe spettare all’Alba, che vede scadere la sua licenza biennale (in origine destinata a diventare pluriennale). Il quindicesimo alla vincente di EuroCup, il sedicesimo alla trionfatrice in Aba-League. Restano in lizza per gli ultimi due posti Virtus Bologna, Valencia e Partizan o Stella Rossa, a seconda di chi dovrà chinare il capo nella finale della lega che riunisce le maggiori forze di Serbia, Montenegro, Slovenia e Croazia. Sempre che ci arrivino.
Fuochi su Repubblica offre una lettura ulteriore: «Il trionfo di un club spagnolo in EuroCup porterebbe a cinque le squadre iberiche e escluderebbe il Valencia. Badalona e Gran Canaria sono quella da tifare (secondo l’ottica bolognese, ndr). Il piano verrà votato dal board degli 11 club azionisti il 18 aprile, ma il cast verrà composto dopo, forse a fine mese».
Presente, o futuro prossimo, quindi futuro a medio-lungo termine. E in tal senso va analizzato il cristallizzarsi delle posizioni anche a livello mediatico. La FIBA tace, forse grazie all’attività di mediazione di Dejan Bodiroga.
Marshall Glickman, nell’ultima intervista concessa in Turchia, ribadisce i suoi punti focali: nessuna fretta con Dubai, grande attenzione a Parigi e Londra, mantenimento del girone unico e considerazione delle attività delle Nazionali nel rispetto della logica di business di EuroLeague.
Quindi più squadre, più gare, e inevitabile ridefinizione della partecipazione dei grandi club ai campionati domestici, evidentemente solo ai playoff. Una rivoluzione epocale, che gli azionisti potrebbero rigettare votando il sistema a conference (24 squadre, due gironi da 12), e ridimensionando al tempo stesso l’operato, almeno a livello politico, di Glickman.
Politica, business, sport. La Virtus Bologna nel mezzo. La partita prosegue.