Veleni e atti di forza: Petrucci affila le armi per restare presidente. L’articolo di storiesport.it
Filtrano voci bellicose dai meandri della FIP. Ad un anno dalle elezioni per il rinnovo delle cariche, in primo luogo quella di Gianni Petrucci, si registrano schermaglie e dubbi
Filtrano voci bellicose dai meandri della FIP. Ad un anno dalle elezioni per il rinnovo delle cariche, in primo luogo quella di Gianni Petrucci, si registrano schermaglie e dubbi: ne parla Michele Spiezia su storiesport.it nella rubrica "Indiscreto".
Cosa sta accadendo? Di un articolo pregno di particolari e accadimenti, proviamo a fare un riassunto di quelli che sono i punti chiave.
– Gianni Petrucci, come noto, si ricandiderà alla presidenza FIP nelle elezioni di fine 2024 visto il mutamento delle norme governative sul limite dei mandati per i presidenti federali. Per confermarsi, e governare dunque per un ventennio il basket italiano, Petrucci necessiterà dei 2/3 dei voti validi dell’Assemblea Elettiva;
– Si registrano tensioni con il Comitato Regionale Lombardia, retto da Giorgio Maggi. In un incontro nel mese di ottobre Maggi chiede rinnovamento, si ipotizza un candidato manager. La Lombardia è quella con il maggior peso come numero di voti, e ha una storica alleanza politica con il Veneto. I 2/3, con la loro opposizione, potrebbero venire meno, facendo decadere la candidatura Petrucci. Quest’ultimo rientra con due ore di anticipo dall’incontro milanese;
– Nel Consiglio federale, leggiamo nell’articolo, viene votata all’unanimità la proposta di revoca dell’incarico legato al progetto Academy per "venir meno del rapporto fiduciario che ne era alla base". Chi era il responsabile? Giorgio Maggi, presidente del Comitato Regionale Lombardia;
– Il 20 novembre, leggiamo: «Petrucci ha inviato lunedì ai consiglieri del comitato lombardo: viene revocato un incarico a base nazionale al presidente del Comitato Lombardia e i consiglieri del comitato lombardo devono rendicontare, informare se ci siano stati effetti sul Comitato stesso» La risposta dovrà essere inviata entro venerdì 24 novembre. Domani. Il rischio, in questi casi, è il commissariamento.
Secondo l’articolo, trattasi di: «un atto di forza, di "guerra": si sarà ricordato forse di quanto fatto dall’amico Gabriele Gravina che da presidente della Figc due anni fa per liberarsi dell’unico antagonista, il presidente dei Dilettanti Cosimo Sibilia».
Si rivela: «E così Gianni Petrucci ha prima chiesto ai consiglieri lombardi di dimettersi per poter così commissariare il Comitato; poi però, poiché nessuno avrebbe risposto all’invito, ha deciso di oltrepassare il guado, saltare il fossato e andare all’assalto con la baionetta».
Insomma, qualcosa bolle in pentola. La politica sportiva entra in scena.