Valerio Antonini: Tra due anni in Europa. Il tifoso allontanato? Non per me, ma per ordine pubblico

Valerio Antonini, presidente di Trapani Shark, ha rilasciato una lunghissima intervista a Telesud nei giorni scorsi. Tantissimi i temi legati sulla pallacanestro cittadina

Valerio Antonini, presidente di Trapani Shark, ha rilasciato una lunghissima intervista a Telesud nei giorni scorsi. Due premesse, abbiamo riportato solo i passaggi sullo sport, e sulla pallacanestro. In una di queste dichiarazioni vengono riportate alcune circostanze che abbiamo preferito non riportare.



SUL PALASHARK


«Quando io ho cercato di iniziare i lavori al PapaShark il comune di Trapani si è trovato nella necessità di fare un bando di assegnazione di quel palazzetto. Un bando regolare, a cui ho partecipato solo io, altri imprenditori locali non lo hanno fatto. Il bando è stato regolarmente assegnato alla mia società, e io ho investito quasi 3 milioni di euro su quel palazzetto per renderlo quello che è oggi. Un palazzo che può dare al Trapani Shark la possibilità di giocare in serie A, e con gli ultimi lavori che completeremo anche l’Europa che faremo tra due anni».


SUL TIFOSO A CUI E’ STATO VIETATO L’INGRESSO A PALAZZO


«Sui social… questo signore… Si è permesso di dire su di me dei commenti clamorosi e soprattutto ha fatto una cosa incredibile. Ha dato delle pecore ai tifosi del Trapani Shark, creando i presupposti per un pericolo pubblico. Perché se io vedo uno, non a me Valerio Antonini, che mi dà della pecora, poi se lo incontro gli dico "ma che fai, Eddi, ma come ti permetti?". E quindi un domani questa cosa può creare i presupposti per uno scontro che io devo evitare per ordine pubblico. Perché quello è diventato, quel signore, un pericolo per l’ordine pubblico con quello che ha scritto. Non perché mi definisce a me un mandriano, perché non me ne frega niente. Ma perché lui, scrivendo quello che scrive, di fatto diventa un pericolo per l’ordine pubblico».


SULLE SPONSORIZZAZIONI


«Arriveranno sponsor di livello internazionale. Annunceremo nelle prossime settimane la firma di contratti eccezionali con sponsor internazionali che verranno qua e faranno del Trapani Calcio e del Trapani Shark due entità di primo livello a livello nazionale».


SULLE FINAL FOUR DI COPPA ITALIA


«Tra una settimana ci sarà un evento importantissimo, perché giochiamo contro una grande del basket nazionale in un ambiente bellissimo, nella mia città, e quindi sento questa semifinale, e questa finale dove spero di arrivare, in maniera particolare. La squadra, secondo me, ha attraversato, come ho detto nel post partita contro Piacenza, un momento di appannamento mentale, e fisico, derivante anche dalla serie di vittorie incredibile che ha fatto. C’è molta stanchezza, ci sono alcuni giocatori un po’ acciaccati. L’allenatore in questo momento lo sto stimolando costantemente a cambiare un po’ l’atteggiamento. Deve prendere in mano la situazione di più. Deve … tirare fuori dei nuovi stimoli e delle nuove emozioni per portare i ragazzi al risultato che ci aspettiamo».


SUL MERCATO


«Noi abbiamo individuato già dei giocatori di basket importanti. Il problema è che alcuni non vogliono scendere di categoria. Il problema è che ci sono dei contratti in essere. E quindi non è facile, anche perché inserire i giocatori nella squadra che abbiamo è veramente difficile. Sappiamo il ruolo che dobbiamo coprire, sappiamo che abbiamo l’opportunità di farlo fino a una certa data, e quindi compatibilmente con le esigenze del tecnico e con i ruoli che noi abbiamo identificato noi interverremo».


SU FIP, LBA E LNP


«Il basket ha un grandissimo presidente che è Gianni Petrucci, uomo di un’intelligenza e di una preparazione, soprattutto di una conoscenza del fenomeno cestistico, come pochi. Però purtroppo chi gli sta intorno non consente di arrivare a sviluppare il fenomeno basket come meriterebbe. La Lega di A2 consente di avere diritti televisivi, sponsor principale a quattro soldi e sai quanti soldi retrocede alle squadre? Zero. Impossibile. Questa cosa è impossibile e succede solo in Italia. La Lega di Serie A? Cifre ridicole. E questo succede perché ci si accontenta delle noccioline, chissà per quale motivo, perché chi gestisce i diritti televisivi, chi gestisce questo tipo di attività, non lo fa nell’interesse della società, lo fa nell’interesse personale, di occupare quel ruolo come “prenditore” e quindi non porta nessun vantaggio a chi vuole investire e a chi vuole fare sport seriamente. Se mi devo scontrare questo tipo di gente, sono il numero uno a farlo e lo farò con tutto l’interesse di farlo».


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