Una nuova era per la Reale Mutua Torino
Presentata questa mattina la nuova proprietà gialloblu che ha tra i soci il tecnico turco Ergin Ataman
Si apre una nuova era per la Reale Mutua Torino Basket: questa mattina, in conferenza stampa trasmessa in diretta streaming attraverso i canali del club, Stefano Sardara ha presentato il rappresentante della cordata che guiderà la società piemontese. Si tratta del tecnico turco Ergin Ataman, ben noto in Italia per aver condotto piazze come Siena e Fortitudo Bologna, e affermato coach in Turchia dove dal 2017 siede sulla panchina dell’Anadolu Efes, con cui ha vinto quattro trofei e disputato una finale di Eurolega. Ergin Ataman entrerà nella proprietà torinese, assieme a una cordata di eminenti imprenditori turchi: uomo di sport e business Ataman sposa con entusiasmo un progetto a lunga scadenza e di ampio respiro, qualsiasi sia il futuro del club, in A2 o nella massima serie.
A introdurre il suo ingresso in società è stato Stefano Sardara che, prima dell’annuncio, ha ricordato il cammino percorso con la Reale Mutua fino ad oggi: "Prima di parlare di futuro vorrei fare un passo indietro e ripercorrere idealmente come è nato il progetto di Torino. Un anno fa siamo arrivati con l’idea di rilanciare il basket in una città che in quel momento non aveva una squadra, progetto condiviso con istituzioni e territorio, mossi dall’ambizione di risalire nella massima serie attraverso un processo sano. Lo scorso anno è andato molto bene sotto tutti i profili -fans, sponsor e sport- chiudendo con lo stop anticipato per l’emergenza Covid-19 in vetta al girone ovest di A2. Poi c’è stata la famosa questione della promozione con la ricerca da parte della LBA di club che potessero completare il quadro della massima serie, Torino si è rivelata in vetta al ranking e questo ci ha aperto un percorso, tutt’altro che facile, per la cessione. Ci siamo attivati fin da subito cercando di preservare in primis il percorso iniziato insieme, anche della proprietà, perché una piazza come Torino ha necessità di una proprietà legata e attenta al territorio. Questo percorso è stato più complicato, anche per l’emergenza che abbiamo vissuto tutti, ma era importante trovare una soluzione: oggi sono felice di potervi rivelare il rappresentate di un gruppo imprenditoriale di alto livello finanziario turco che fin da subito ha accettato di entrare in proprietà anche in A2. Il progetto ha come obiettivo rilanciare il basket a Torino ma non solo, vuole essere un connubio economico e di sviluppo che, sviluppandosi su un asse come quello tra Turchia e Italia, può davvero avere grandi margini di crescita. A rappresentare questa compagine turca è un volto noto del basket ovvero coach Ergin Ataman: voglio ringraziare lui e gli imprenditori perché si sono resi disponibili fin da subito a interagire e integrarsi con l’imprenditoria locale, perché quello di Torino non vuole essere un progetto solo sportivo ma economico di più ampio respiro. A confermare la bontà e la serietà di questa cordata, mossa dall’ambizione di costruire qualcosa di importante insieme, c’è la volontà di sposare il progetto di A2, eventualità in cui lo faremo congiuntamente".
Spazio dunque a Ergin Ataman, in collegamento dalla Turchia: "Conosco Stefano Sardara da tanti anni, quando due mesi fa mi ha parlato di Torino ho accettato con entusiasmo l’idea di sposare questo progetto. Lo farò restando coach dell’Efes, avendo come socio Okan Kan Yantir dell’agenzia Possibile, la più importante agenzia di Sport Management di Turchia, che rappresenta in tutto il mondo giocatori NBA, allenatori di calcio e di volley di livello internazionale. L’altro socio lo annunceremo tra una settimana e sono sicuro che è un nome che farà emozionare tifosi e appassionati di Torino. Tutti mi conoscete come allenatore, in Italia e in Europa, ma ho importanti investimenti in diverse società non solo in Turchia ma anche in Italia: conosco Torino, ci sono stato e, quando ho visto giocare la squadra, mi ha impressionato l’entusiasmo e l’ambiente. Ci piacerebbe che Torino diventasse una realtà di vertice in Italia e poi magari in Europa, il nostro impegno è solido a lunga scadenza con un progetto di minimo tre anni al termine dei quali vorremmo poter disputare le competizioni continentali. Vogliamo coinvolgere tutti, guardando con ottimismo e lungimiranza al futuro. Se dovessimo restare in A2 lo faremo in piena sinergia con Stefano, diversamente se dovesse concretizzarsi l’opportunità di disputare la massima serie siamo pronti a realizzare un progetto autonomo. Non nascondo che tra le mie ambizioni ci sarebbe quella di poter superare la Dinamo e battere piazze storiche e importanti del basket italiano".