“Tutto è iniziato dallo scontro tra Green e Poole”. La verità di Steve Kerr
Una stagione non vincente per i Golden State Warriors, e per Streve Kerr la causa si chiama “mancanza di fiducia”
Una stagione non vincente per i Golden State Warriors, e per Streve Kerr la causa si chiama “mancanza di fiducia”.
“Ogni volta che si perde un po’ di fiducia, il processo diventa molto più difficile. Qui c’è stata una perdita di fiducia”, ha rivelato il coach dei Golden State Warriors nella sua intervista di martedì. “Non posso essere più franco. Dobbiamo tornare a ciò che ci ha resi davvero vincenti: un ambiente di fiducia reciproca, un gruppo in cui ognuno aiuta l’altro per migliorare sè stesso e chi gli sta di fronte”.
Il momento in cui i Warriors hanno perso fiducia l’uno nell’altro risale al training camp, quando Draymond Green colpì Jordan Poole. Green passò una settimana lontano dalla squadra, una decisione che si dice sia stata condivisa. Ma quello scontro nessuno è riuscito a metterselo davvero alle spalle.
“Non c’è modo di nasconderlo – l’incidente tra Draymond e Jordan all’inizio dell’anno ha avuto un ruolo in tutto questo”, ha confermato Kerr. “È difficile che un evento del genere non abbia un impatto su una squadra.”
In campo non si è vista una squadra spaccata, ma nel momento chiave con i Lakers non si è vista un’idendità condivisa. Da una parte la vecchia guardia, ovvero Green, Steph e Thompson, dall’altra la nuova era, Poole, Jonathan Kuminga e Moses Moody. Da colmare c’è il divario tra due generazioni.
“Queste relazioni all’interno dell’organizzazione devono essere forgiate, non succede dall’oggi al domani”, ha detto Kerr. “È come ogni altra relazione umana; richiede tempo. Dobbiamo continuare a consentire a queste relazioni di crescere, ma dobbiamo anche forgiarle intenzionalmente”.