Trieste, Dalmasson “Venezia test importante, dovremo dare tutto sul campo”
Il coach dell’Allianz parla della sfida alla Reyer.
Sarà un confronto diretto quello di stasera (ore 20.00 – Allianz Dome di Via Flavia e diretta streaming su www.eurosportplayer.com, oltre che diretta radiofonica sulle frequenze di Radio Punto Zero), nel quale si scontreranno Allianz Pallacanestro Trieste e Umana Reyer Venezia. Entrambe in testa al Girone B con quattro punti, frutto di un bilancio di due vittorie e zero sconfitte, fino a questo momento triestini ed orogranata hanno avuto un rendimento pressoché simile, anche in quanto a punti realizzati (166 in due incontri per Venezia, 167 per Trieste).
Venezia, allenata da Walter De Raffaele, si è imposta in trasferta 73 – 77 nell’ultimo impegno in quel di Trento portando quattro uomini in doppia cifra (Daye top scorer a quota 17). Rosa pressoché "infinita" quella degli orogranata con l’americano Julyan Stone (198 cm, 1988) a giostrare in cabina di regia ma con doti di tuttofare davvero notevoli. Le alternative come playmaker sono De Nicolao (185 cm, 1991) e "Lollo" D’Ercole (188 cm, 1988), razzente e rapido il primo, più ragionatore il secondo.
In guardia troviamo il triestino Stefano Tonut, esterno di 194 centimetri e ventisette anni che oramai è consacrato nell’olimpo dei giocatori italiani di riferimento, ed ha tiro e fisicità per mettere in ambasce innumerevoli difensori. Il suo rimpiazzo è lo specialista difensivo Bruno Cerella, argentino di passaporto italiano nonché idolo delle folle per la "garra" che mette sul parquet in ogni minuto di impiego.
Sempre sul perimetro c’è la sostanza di Jeremy Chappell, fisico esterno americano trentatreenne che sa fare bene un pò di tutto e riesce sempre a trovare la soluzione giusta. Insieme a lui, il passaportato greco Michael Bramos è un’ala classe ’87 che ha tiro da fuori pressoché automatico e non ha problemi a prendersi responsabilità, sia sugli scarichi che dal palleggio.
Nel pitturato, come ala forte c’è il figlio d’arte Austin Daye: 211 centimetri per 91 chili, questo "grissino" classe ’88 ha però mani morbidissime e grande talento, potendo anche tirare da fuori con naturalezza. Altro "4" è il neozelandese con passaporto britannico Isaac Fotu (203 cm, 104 kg), guerriero maori che dopo un buon anno a Treviso ha scelto di spostarsi poco più in là, ma è rimasto in Veneto.
A completare i reparti, nel ruolo di pivot c’è Michael Watt (208 cm, 102 chili), mancino capace di colpire anche dalla media distanza e dotato di ottima attitudine a rimbalzo; a coprirgli le spalle, il ruvido sloveno Gasper Vidmar, pivot di 210 centimetri e trentatré anni, che fa del lavoro sporco il suo pane.
I due giovani, che però hanno avuto qualche opportunità in questo avvio di stagione, sono il figlio d’arte Davide Casarin (papà Federico è presidente orogranata, nonché ex giocatore professionista), play/guardia di 196 centimetri del 2003, ed il lungo Luca Possamai, pivot di 211 centimetri nato nel 2001.
Coach Eugenio Dalmasson, a due giorni dalla gara, fa una rapida disamina della situazione dopo l’ultima vittoria di Supercoppa: "La partita di Treviso è stato un altro passaggio in avanti in questa nostra fase di costruzione, è stata una partita "vera" come peraltro si stanno dimostrando tutte queste gare di Supercoppa. Abbiamo ottenuto delle indicazioni importanti, sia come note positive sia sugli aspetti nei quali dobbiamo ancora lavorare e migliorare".
Sulla Reyer, prossima avversaria, il tecnico veneto non ha dubbi: "Al di là della classifica di Supercoppa, Venezia ha come obiettivo dichiarato quello di vincere questo trofeo e fare il "triplete", essendo la squadra che già detiene lo scudetto e la Coppa Italia. E’ un team che ha mantenuto quasi inalterato il proprio roster e, proprio per questo, gioca a memoria, specialmente nei momenti difficili. Per noi sarà un test importante, perché troviamo un avversario che chiaramente è una delle corazzate del campionato, ma questo dovrà essere un momento da utilizzare per capire chi siamo, per conoscerci meglio e per sviluppare la capacità di rimanere attaccati alla gara, oltre che per dare tutto quello che abbiamo sul campo. Sono davvero curioso di vedere come ci approcceremo a questo impegno".
In chiusura, per tracciare un primo bilancio dell’Allianz dopo un’amichevole e due impegni ufficiali, coach Dalmasson sottolinea come "Per lo staff sia una soddisfazione vedere la grande disponibilità da parte di tutti per portare avanti con coerenza le cose proposte negli allenamenti. Nelle tre gare disputate finora abbiamo provato a mettere in pratica quanto sperimentato fra di noi e la cosa che ci rende più contenti è il fatto di aver espresso coralità nei giochi offensivi e offrire, in alcuni momenti, delle difese ben organizzate, quest’ultima la vera nota positiva di queste settimane".
Fonte: Ufficio Stampa Allianz Trieste.