Travis Diener: A moment I will never forget

“A moment I will never forget”, un momento che non dimenticherò mai”

“A moment I will never forget", un momento che non dimenticherò mai"


Travis Lyle Diener, AlaDiener o il genio della lampada, il playmaker che ha fatto innamorare migliaia tifosi della Dinamo, artefice da MVP del primo storico trofeo del Banco di Sardegna Sassari, il 9 febbraio del 2014, insieme ai suoi compagni, mise la parola fine all’egemonia senese che durava da 19 partite e 5 anni consecutivi. Una Final Eight pazzesca, iniziata con l’incredibile eliminazione della favoritissima Milano nei quarti di finale, continuata con lo sgambetto alla Reggio Emilia di Menetti, per concludere l’opera con la caduta degli Dei della Montepaschi allenati da Crespi.


La Dinamo, nel 2014, decise di ritirare la maglia numero 12 di Diener e dello storico capitano Emanuele Rotondo, nessuno avrebbe più indossato quella canotta


Ce ne parla dalla sua casa in Wisconsin, dove ha tante situazioni legate allo sviluppo e alla crescita dei ragazzi che vogliono diventare dei professionisti, ma quando gli chiedi di parlare di Dinamo e di Final Eight, cambia il tono di voce


"La cosa che mi è rimasta impressa di quella Final Eight – ricorda Travis – è sicuramente l’eliminazione di Milano nei quarti di finale. Non solo giocavamo contro una grande squadra, ma giocavamo in casa loro, davvero in pochi credevano che avremmo potuto portare a casa la vittoria"


Sassari andò subito sotto di tanti punti, Milano approcciò nel migliore dei modi e tutti pensarono ad una passeggiata per la squadra di Luca Banchi. Niente da fare, minuto dopo minuto la Dinamo rosicchiò lo svantaggio, il tiro da 3 da metà campo di Drake Diener allo scadere del terzo quarto segnò il giro di inerzia del match. Negli ultimi dieci minuti Mandrake fece impazzire Moss, tutti i canestri più importanti lì segnò il cugino terribile, compresa la palla rubata sulla disperata rimessa a 2" dalla fine di Hackett.


"Mi ricordo che Drake giocò una partita incredibile, non solo per i punti segnati, ma per un canestro pazzesco da oltre 9 metri nel finale di partita, lì prendemmo coscienza dei nostri mezzi"


Travis ha un ricordo nitido anche della "sua" finale, quella che spezzò il potere di chi voleva alzare il sesto trofeo consecutivo della sua storia.


"Rammento molto bene che iniziammo la partita carichi, correndo, giocando un bel basket e prendendo un bel margine. Poi ci fu la reazione di Siena, che era una grande squadra con giocatori di talento e esperienza. Fummo bravissimi a rimanere lucidi, a non scomporci e a continuare a giocare la nostra pallacanestro"


La prima volta è sempre speciale, un Trofeo impensabile, tanto che i tifosi del Banco ironicamente mostrarono nel loro settore lo striscione "Eravamo di passaggio", come per dire che nessuno avrebbe creduto all’impresa della Dinamo


"Era pazzesco, un’emozione incredibile, vedere tutti quei tifosi della Dinamo entusiasti, andargli incontro, festeggiare con loro, tutti, lo staff, i giocatori, la società erano al settimo cielo per quanto ero capitato, è un’immagine che porterò sempre con me"


Quello che è rimasto nella storia di Sassari e della Dinamo è rimasto scolpito anche nel cuore di Travis


"Ho giocato a basket per tantissimi anni, hai dei momenti nella carriera che non scorderai mai, quello è uno di questi"


"Essere entrati come protagonisti del primo trofeo della storia della Dinamo è qualcosa di speciale, di unico, che mi rende orgoglioso di aver indossato quella maglia. Fu una gioia incredibile ritornare in Sardegna, nonostante che dovemmo volare in Turchia per giocare una partita di Eurocup che finì molto male. Aver fatto qualcosa di speciale per quel popolo, per la gente di Sassari, dopo non esserci riusciti l’anno prima nei playoff, è stato straordinaria, vedere gli occhi dei tifosi e sapere di aver contribuito a regalargli una gioia così grande"


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