Nonostante le assenze pesanti di Krunoslav Simon e Bryant Dunston , l’ Anadolu Efes si conferma più forte dello Zenit St. Petersburg . Finisce 90-88 in Turchia, una vittoria per lunghi tratti mai in discussione ma che i padroni di casa hanno rischiato seriamente di buttar via.
La squadra di Ergin Ataman ha sempre il controllo della partita. Il coach all’intervallo chiede maggiore attenzione sulle palle perse (8 al riposo lungo) e nel terzo periodo l’Efes tocca anche il +25. Ovviamente con la solita coppia composta da Shane Larkin e Vasilije Micic (22 e 24 punti) mentre Sertac Sanli (13 punti) è protagonista negli strappi del primo tempo.
Lo Zenit, dal canto suo, non riesce a mettere la museruola a Larkin come vorrebbe Joan Plaza. Ma i russi approfittano della dormita finale dell’Anadolu e con le triple di Austin Hollins e la fisicità di Gustavo Ayon (rispettivamente 26 e 21 punti) arrivano a contatto. Le perse tornano ad essere un problema per i padroni di casa, Renfroe e Hollins firmano addirittura il -2 ma lo Zenit con meno di 24’’ non riesce a far fallo. Tibor Pleiss trova la giocata da tre punti (con tanto di antisportivo di Hollins) che chiude la partita e l’Efes, pur col fiatone, può esultare.
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