Sul LA Times di ieri, il giornalista Arash Markazi ha riportato alcuni retroscena sulla realizzazione di The Last Dance, anticipata dopo l’epidemia da Coronavirus. La serie ESPN & Netflix doveva partire il 2 giugno, due giorni prima di gara 1 delle finali NBA, con gli episodi a intervallare le partite delle Finals a completarsi poco dopo la disputa di Gara 4.
Nessun episodio era stato completato prima di capodanno e solo tre prima del 16 marzo, quando lo stato di New York ha istituito il Lockdown per l’epidemia da Coronavirus. Sin da allora, il lavoro di editing e post-produzione è stato svolto da remoto in cinque diversi edifici con meeting via Zoom.
L’ultima intervista realizzata, in ordine di tempo, è stata lo scorso 10 marzo con John Stockton a Spokane, nello stato di Washington. Non era presente il regista Jason Hehir, che aveva partecipato sin lì a tutte le interviste realizzate per la serie.
Per assicurare la messa in onda dal 19 aprile, Hehir si è impegnato a completare la serie entro metà maggio: il nono episodio è stato appena completato. Il quinto episodio, disponibile da lunedì su Netflix, è stato dedicato a Kobe Bryant: la sua intervista fu realizzata lo scorso luglio, e il montaggio completato una settimana prima del tragico incidente di Calabasas.
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