Stephen Curry a vita ai Warriors: arrivato il rinnovo

Stephen Curry icona non solo della NBA e dello sport in tutto il mondo, ma anche – o forse soprattutto – eterna bandiera dei Golden State Warriors

Stephen Curry icona non solo della NBA e dello sport in tutto il mondo, ma anche – o forse soprattutto – eterna bandiera dei Golden State Warriors. Già, perché allo stato attuale è difficile trovare un fuoriclasse di questo calibro che decide di legare la sua intera carriera a una sola franchigia. Peraltro, la sua storia con i Warriors è un vero e proprio film all’interno del quale si è tolto immense soddisfazioni personali (tanto da essere ormai ritenuto da molti il miglior tiratore di sempre) e soprattutto di squadra.


Curry, insieme ad altri campioni del calibro di Klay Thompson e Kevin Durant, è riuscito ad arrivare per ben sei volte alle Nba Finals, perdendo soltanto due volte, contro i Cleveland Cavaliers di LeBron James e i Toronto Raptors. I quattro anelli, invece, sono arrivati per tre volte proprio contro i Cavs e un’altra contro i Boston Celtics. Difficile che in questa stagione i Warriors possano lottare per il titolo visto lo stato attuale: sulla loro stagione è possibile avanzare un pronostico tramite i bonus benvenuto Bet365. Curry però ci proverà nei prossimi anni fino al ritiro, visto che il 30 agosto è arrivato ufficialmente il suo rinnovo di contratto fino al 2027, quando avrà 39 anni.


Per Curry si tratta di un’estensione ricchissima, da ben 62,6 milioni di dollari: questa cifra gli permetterà di superare i 500 milioni complessivi guadagnati in stipendi. Al suo livello, per il momento, si piazzano solo altre due stelle assolute come i già citati LeBron James e Kevin Durant. Il playmaker è stato assoluto protagonista dell’oro alle Olimpiadi per gli stati Uniti e – dopo l’evento – in molti lo avevano accostato ad altre squadre, per esempio ai Los Angeles Lakers per formare una coppia pazzesca con lo stesso LeBron. Alla fine, però, Curry ha deciso di rimanere ai Warriors, sebbene la squadra non sia competitiva, come dimostra l’ultima stagione nel quale non sono stati centrati neppure i playoff.


Le premesse per la nuova stagione, fra l’altro, non spingono particolarmente all’ottimismo. Curry ha perso infatti il suo fido compagno di tante battaglie (e vittorie) Klay Thompson, che ha deciso di accasarsi ai Dallas Mavericks. Peraltro, i Warriors hanno preso rinforzi non propriamente di spessore come Kyle Anderson, Buddy Hield e De’Anthony Melton. In questa stagione, Curry avrà soprattutto il compito di fare da guida per i compagni più giovani come Jackson-Davis, Jonathan Kuminga e Moses Moody.


Ma il colpo più importante, in casa Warriors, è senza dubbio rappresentato dalla permanenza di Curry, già blindato nelle settimane precedenti dal General Manager Mike Dunleavy. Quest’ultimo aveva dichiarato, senza troppi giri di parole, che il playmaker avrebbe potuto "avere quanto vuole". E in effetti le cifre sono da capogiro, visto che sono ben 178 i milioni garantite per le prossime tre stagioni. L’obiettivo in termini individuali è di confermare le sue statistiche impressionanti e a superare per il tredicesimo anno di fila i 20 punti di media stagionali, oltre a mettere delle fondamenta per successi futuri con dei rinforzi necessari in organico da qui al 2027.


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